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KALISCH, David

Enciclopedia Italiana (1933)
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KALISCH, David


Scrittore tedesco, nato a Breslavia il 23 febbraio 1820, morto a Berlino il 21 agosto 1872. Oriundo da una colta famiglia israelita, fu costretto, per le precarie condizioni dei suoi, a rinunciare agli studî e dedicarsi al commercio: prima come apprendista in un negozio di mobili e gioiellerie a Breslavia, poi a Ratibor, direttore di una succursale, e infine nel 1844 a Parigi donde mandava notizie ad alcuni giornali e dove conobbe Heine, Marx, Proudhon. Visse poi successivamente a Strasburgo, come contabile, a Lipsia, come libraio, finché, giunto nel 1846 a Berlino, poté dedicarsi esclusivamente alla letteratura.

Già a Lipsia aveva cominciato a scrivere componimenti di genere farsesco (Die Proletarier), che continuò poi a trattare, con crescente successo, a Berlino: Einmal hunderttausend Taler (1847, che trionfò sulla scena del Königsstädter Theater per l'uso originale che egli vi fece di couplets e per la riuscita descrizione della vita berlinese); Berlin bei Nacht, Junger Zunder, alter Plunder; Doktor Petschke; Berlin, wie es weint und lacht, ecc. Nel 1848 fondò a Berlino il giornale umoristico Kladderadatsch, che, nonostante gli ostacoli opposti dalla censura, riuscì a imporsi, sino a diventare uno degli organi bismarckiani.

Ediz.: Berliner Volksbühne, volumi 4, Berlino 1864; Lustige Werke, volumi 5, Berlino 1870; Berliner Leierkasten (i couplets dei singoli Possen), Berlino 1857 e 1863.

Vocabolario
davìdico
davidico davìdico agg. [dal lat. Davidĭcus, gr. Δαυιδικός] (pl. m. -ci). – Di David, antico re d’Israele, con particolare riferimento alla sua attività di poeta e musicista: salmi d.; l’arpa davidica. In partic., torre d., espressione biblica...
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