Drammaturgo statunitense (n. Chicago 1947). Esordì con l'atto unico Lakeboat (1970), segnalandosi poi con Duck variations (1972), Sexual perversity in Chicago (1974) e con il fortunato American Buffalo (1975). Il suo teatro, basato su un dialogo il cui dinamismo è in forte contrasto col ristagnare dell'azione, si ispira a situazioni, al limite dell'assurdo, in cui la parola recupera quella centralità in parte oscurata dallo sperimentalismo degli anni Sessanta. Tra le commedie successive: The water engine (1977); Mr. Happiness (1978); The woods (1979); Glengarry Glen Ross (1982; anche soggetto e sceneggiatura del film omonimo, in Italia Americani, 1992, di J. Foley); Oleanna (1992). Nel cinema, insieme all'attività di sceneggiatore, ha curato tra gli altri la regia di: House of games (1987), Things change (1988), Homicide (1991); The Winslow boy (Il caso Winslow, 1999); Spartan (2004). Ha pubblicato, inoltre, la raccolta di saggi Writing in restaurants (1986). Acuto indagatore del mondo politico (November, 2007), delle relazioni interrazziali (Race, 2009) e del mondo delle carceri (The anarchist, 2011), dopo la satira sul mondo dello spettacolo (State and main e Hollywood, Vermont, 2000) ha scritto la sceneggiatura di Hannibal (2001) di R. Scott, e si è occupato del testo e della regia di Spartan (2004) e di Redbelt (2008), film complesso e corale, ambientato nel mondo delle arti marziali. Tra le sue opere più recenti occorre citare il romanzo Chicago (2018; trad. it. 2018).