Winspeare, David
Giurista e filosofo (Portici, Napoli, 1775 - Napoli 1847). Prima avvocato, fu poi membro e procuratore generale della Commissione feudale e avvocato generale presso la Corte di cassazione. Da quest’ultima carica fu destituito da Ferdinando I per aver accompagnato a Trieste Carolina Murat; alla destituzione seguì l’esilio. Ritornato in patria, riprese l’avvocatura libera, che abbandonò nel 1834 per dedicarsi agli studi filosofici, di cui sono frutto i Saggi di filosofia intellettuale (1843-46). Tra le opere giuridiche si ricordano: Delle confessioni spontanee de’ rei (1807); Rapporto intorno alle decime della provincia di Terra d’Otranto (1809). Ma la sua opera più notevole, consultata e ripubblicata, è la Storia degli abusi feudali (1811), dedicata a Murat, che, pur anacronistica con la sua concezione illuministica, è utilissima per la sterminata quantità di documenti originali messi a frutto.