BANDERALI, Davide
Nato a Palazzolo sull'Oglio il 12 genn. 1789. Dopo aver studiato musica e canto a Lodi, si trasferì a Milano ed esordì al Teatro Carcano nel 1806 nell'opera Non credere alle apparenze ossia Amore intraprendente di Raffaele Orgitano. La sua attività teatrale come cantante fu piuttosto breve, tuttavia il posto da lui occupato nella storia del bel canto italiano è assai importante, essendo considerato il creatore in Italia del ruolo di tenore buffo.
Dal 1806 al 1811 si esibì in varie città italiane, poi tornò a Milano concludendo la sua carriera e dedicandosi all'insegnamento. Nel frattempo si era fatto notare dalla principessa Amalia di Baviera, sposa di Eugenio di Beauharnais, viceré d'Italia, ed era stato nominato cantante della Cappella di corte. Nel 1812 fu chiamato a Mosca da Napoleone, ma il viaggio fu interrotto forzatamente a Posen e il B. ritornò a Milano. Qui, nel 1814, gli fu affidata la direzione del Teatro dei Filodrammatici dove, secondo lo Schmidl, nell'autunno di quell'anno fece rappresentare Gli Sponsali di Silfi di G. Pacini. L'11 e il 15 apr. 1817 e il 7 marzo 1819 cantò ancora in un concerto alla Scala e furono queste le due ultime apparizioni pubbliche come cantante dopo il ritiro dalle scene, che, conclusa la parentesi scaligera, divenne definitivo. Si dedicò poi con impegno e grande entusiasmo all'insegnamento e l'esperienza raggiunta gli procurò la stima dell'ambiente musicale di Milano, tanto che nel 1822 gli vennero offerte una cattedra di canto e una di teoria e solfeggio al conservatorio di quella città; in tali cariche rimase fino al 1828 assolvendo con dignità e sapienza di vero artista il compito affidatogli. Nel 1828, per interessamento di Rossini, fu chiamato a Parigi dal direttore delle Belle Arti con la proposta assai vantaggiosa di insegnare canto e declamazione nel conservatorio di quella città. Tuttavia la rivoluzione del 1830 fece mutare la situazione e per tutelare i suoi diritti fu costretto a rivolgersi al foro parigino, da cui ottenne piena soddisfazione e la conferma della cattedra di professore di canto nel conservatorio di Parigi, carica che occupò fino al 1848. Fu maestro di grande intelligenza e sapere: dalla sua scuola uscirono cantanti divenuti poi famosi, come Giuditta Pasta, E. Clementine Lalande, Paolo Barrhoilet, la Chaumel-Rubini, Guglielmo Guglielmi ed altri. Nel 1842 fu insignito della Legion d'onore. Si dedicò anche alla composizione. Di lui restano Quattro Ariette italiane per soprano, pubblicate a Milano presso l'editore Ricordi, una Cavatina per soprano,una raccolta di 24vocalizzi per mezzo-soprano, divisa in 4 libri e pubblicata a Parigi e a Milano, alcuni Studi di solfeggio molto apprezzati, oltre a una varia produzione di musica vocale da camera. Il B. morì a Parigi il 13 giugno 1849.
Bibl.: C. G. Carteggio da Parigi,in Gazzetta musicale di Milano,I(1842), n. 50, p. 218; P. E. Ferrari, Spettacoli drammatico-musicali e coreografici in Parma dall'anno 1628 all'anno 1883, Parma 1884, p. 52; F. Mompellio, Il Conservatorio di Musica "Giuseppe Verdi" di Milano, Firenze 1941, pp. 102, 104; F. Regli, Diz. biografico dei più celebri poeti ed artisti melodrammatici, tragici e comici... che fiorirono in Italia dal 1800 al 1860, Torino 1860, pp. 24 s.; F. J. Fétis, Biogr. univ. des Musiciens, I,Paris 1860, p. 237, Supplément,Paris 1881, p. 40; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, p. 327; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 106; Supplemento, p.57; Encicl. d. Spettacolo,I,col. 1424.