Ecclesiastico (Arbe 1560 o 1561 - Roma 1624). Gesuita, nel 1597 chiese e ottenne di lasciare la Compagnia. Vescovo di Segna (1600), arcivescovo di Spalato (1602), nel 1616 rinunciò alla carica e si recò a Londra, dove entrò nella Chiesa anglicana, con le cui autorità aveva avuto contatti fin dal 1612; durante il viaggio fece stampare, a Heidelberg, il manifesto Causae profectionis suae ex Italia e a Londra pubblicò (1617-22) De repubblica ecclesiastica libri X, in cui si faceva fautore delle dottrine episcopaliste e che la Congregazione dell'Indice aveva già condannato, insieme al manifesto, nel novembre 1616, quando l'opera era ancora inedita. Ma entrato ben presto in contrasto con la Chiesa anglicana, dovette abbandonare l'Inghilterra (1622) e durante il viaggio di ritorno, a Bruxelles, ritrattò le sue idee; ciò che non gli evitò l'arresto, la prigionia in Castel Sant'Angelo (1624) e il processo, che lo dichiarò eretico; poiché nel frattempo era morto, fu il suo cadavere ad essere bruciato, insieme ai libri, in Campo dei Fiori. È noto anche per un De radiis visus et lucis in vitris perspectivis et iride tractatus (1611) in cui dà una interpretazione della dispersione della luce nell'arcobaleno che ripete la teoria della semplice e doppia riflessione avanzata tre secoli prima da Teodorico di Vriberg.