DE GRANDIS, Vincenzo, detto Il Romano
Nato a Montalbòddo (oggi Ostra, prov. di Ancona) nel 1577, svolse la sua attività di cantore e compositore a Roma, dove fu ordinato sacerdote probabilmente nel 1599 o 1600. Dall'agosto del 1604 alla fine dello stesso anno fu maestro di cappella in S. Spirito in Sassia; nel 1607 alla Ss. Trinità dei pellegrini. Il 29 ott. 1605 venne ammesso come contralto nella cappella pontificia, per ordine del papa Paolo V; nel 1624 vi fu eletto maestro di cappella, e l'anno successivo fu riconfermato in tale incarico per desiderio del papa Urbano VIII. Nell'ambito del collegio dei cantori sistini, il D. godeva di un certo credito come compositore, se nel 1616 il collegio decise che il contralto Ferdinando Grappuccioli "dovesse imparare il contraponto da uno di questi quattro, cioè il S.r Arcangelo Crivelli, il S.r Ruggiero Giovannelli, il S.r Theofilo Gargaro et il S.r Vincenzo de Grandis..." (R. Casimiri, p. 235). Oltre al consueto servizio come cantore sistino, il D. prese parte a funzioni in diverse chiese romane: cantò ad esempio a S. Luigi dei Francesi il 25 ag. 1614 e 1615, mentre svolse funzioni di organista a S. Martinello nel 1616. I Diari (nel fondo Cappella Sistina della Biblioteca Apostolica Vaticana) dei puntatori della cappella registrano inoltre frequenti assenze dal servizio per tornare in patria, dove trascorse quasi interamente gli ultimi anni, dopo la giubilazione dal servizio in cappella, avvenuta il 28 ott. 1630. Morì a Montalbòddo il 18 marzo 1646.
Come compositore, il D. si dedicò esclusivamente alla musica sacra, nei due generi maggiormente diffusi a Roma nel primo Seicento: da una parte il mottetto a poche voci e basso continuo; dall'altra, composizioni di organico più ampio e stile più conservatore. Pubblicò due raccolte monografiche: Sacrae cantiones binis, ternis, quaternis et quinis vocibus, cum organo concinendae, liber primus, Roma, L. A. Soldi, 1621, dedicata a Giuliano Della Rovere, e contenente anche due composizioni del nipote e allievo Anselmo Anselmi; Psalmi ad vesperas et motecta octonis vocibus quorum aliqua concertata. Cum litaniis B. M. V. … Liber primus, Roma, L. A. Soldi, 1624, dedicata a Francesco Barberini. Questa seconda raccolta fu aspramente criticata da Filippo Kesperle, che l'anno successivo pubblicò a Venezia, presso Alessandro Vincenti, Alcuni Salmi et Mottetti di Vincenzo de Grandis posti in spartitura..., indicando i presunti errori del D. e affermando nella dedica ai cantori sistini di aver trovato la raccolta "poco osservante delle regole del Contrapunto, e affatto repugnante alli buoni principij della Musica..." (Gaspari, II, pp. 238 s.). Alcune altre composizioni del D. furono stampate in raccolte antologiche: Rorate coeli e Oquam pulchra, a due voci, in Selectae cantiones, a due e quattro voci, a cura di F. Costantini, lib. I, op. III, Roma, B. Zannetti, 1616; Ego Mater pulchrae, a 4 voci, in Scelta di motetti, a due-cinque voci, a cura di F. Costantini, lib. II, op. IV, ibid. 1618; cinque mottetti in Promptuarii musici…, a due-quattro voci, a cura di J. Donfried, Strasburgo 1623, Iustus germinabit, a 4 voci, in Sacri affetti, a due-quattro voci, a cura di F. Sammaruco, Roma, L. A. Soldi, 1625. Sono inoltre conservate manoscritte le seguenti composizioni: le due antifone O Doctor optime "In festo Sancti Thomae de Aquino", a 4 voci, e O Doctor optime "In festo Sancti Bonaventurae Doctoris", a 8 voci (Bibl. Apost. Vat., Cappella Sistina, ms. 221); quattro inni: Placare Christe servulis, Iesu Redemptor omnium, Crudelis Herodes Deum, Iam sol recedit igneus (ibid., ms. 331); l'antifona Veni electa mea per due soprani, due tenori e organo, e il mottetto Paratum sum per tre soprani tenore e organo (Ibid., Chig. Q, VIII, 205); il mottetto a due voci e basso continuo Domine Deus meus (Roma, Biblioteca Casanatense, ms. 5409); il graduale Universi qui te expectant, a tre voci e basso continuo (Trento, collezione Feininger), il mottetto O gloriosa Domina e l'introito Gaudeamus omnes, a quattro voci e basso continuo (Roma, Biblioteca musicale S. Cecilia, Fondo S. Spirito, n. 132); il salmo Laudate pueri a 9 con Ripieni (Roma, Pontificio Istituto di musica sacra). Infine, il Diario della cappella Sistina del 1616 testimonia l'esecuzione di alcune composizioni del D.: Veni Creator (21 maggio), Beatus vir (22 maggio), Dixit Dominus e Laudate pueri (29giugno), De profundis, con l'antifona Apud Dominum (25 dicembre).
Fonti e Bibl.: Le notizie inedite sulla Cappella Sistina sono state fornite da J. Lionnet; A. Adami, Osservazioni per ben regolare il coro dei cantori della Cappella Pontificia, Roma 1712, p. 192; G. Gaspari, Catalogo della Bibl. del Liceo music. di Bologna, II, Bologna 1890-93, pp. 238 s., 353, 358, 360, 365, 435; E.Celani, I cantori della cappella pontificia nei secoli XVI-XVIII, in Rivista music. ital., XIV (1907), pp. 768 s.; R.Casimiri, Romano Micheli e la Cappella Sistina..., in Note d'archivio, III (1926), p. 235; G. Mattei-Gentili, "Membra disiecta" dell'Archivio musicale di S. Spirito in Saxia, Roma 1937, pp. 16 s.; A. Allegra, La cappella musicale di S. Spirito in Saxia di Roma, in Note d'archivio, XVII (1940), pp. 28, 30; J. M. Llorens, Capellae Sixtinae Codices..., Città del Vaticano 1960, pp. 52 s., 125, 151, 267, 353 s., 436; L. Feininger, Membra Disjecta Conjuncta, Trento 1966, pp. 18, 62, 64, 78; A. Morelli, L'organaro Pompeo Dedi e l'organo della Ss. Trinità dei Pellegrini in Roma, Con una lista dei maestri di cappella della chiesa dal 1596 al 1708, in Amici dell'organo di Roma, 2 settembre 1984, p. 67; J. Lionnet, La musique à Saint Louis des Français de Rome au 17eme siècle, in Note d'archivio per la storia musicale, n. s., III (1985), Suppl., pp. 48, 74, 77; Repertoire international des sources musicales, Einzeldruckevor 1800, III, p. 324; Id., Recueils d. Imprimés XVI-XVII siècles, pp. 452, 463, 475, 483; La Musica. Dizionario, I, p. 498; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, XV, Suppl., col. 1734; The New Grove Diction. of Music and Musicians, V, p. 324.