DE ROMANIS, Mariano Augusto
Nacque a Roma l'8 genn. 1761 da Nicola e da Caterina Massi.
Il padre Nicola (Roma, 28 nov. 1710-4 nov. 1789), figlio di Giuseppe e Francesca Lazzari, fu letterato e libraio, ottenendo il diploma per l'esercizio di questa attività dalla Confraternita di S. Tommaso D'Aquino e di S. Giovanni di Dio dei Librari. Tra i suoi scritti ci è pervenuto un Esercizio devoto e brevi preghiere a N. S. Gesù Cristo…, Roma 1756, dedicato a donna Ottavia Corsini.
Superstite di molti fratelli e quindi unico erede delle sostanze paterne, il D. continuò il mestiere di libraio. Sposatosi il 2 ott. 1786 con Vincenza Cucomos (o Cuccomos), ebbe da lei numerosi figli. Con la caduta del governo pontificio ad opera delle armate francesi, negli anni 1798-99 occupò posti di notevole rilievo politico, distinguendosi per rigore morale.
Nei primi mesi della Repubblica romana partecipò al dibattito sulla questione della vendita dei beni nazionali, presentando un progetto (Discorso del Cittadino M. De Romanis presentato alli Consoli, ed a tutte le autorità costituite, Roma, 23 febbraio, anno I della Rep. romana e Monitore di Roma, 3 marzo 1798, pp. 30 s.), in cui proponeva di usare i beni nazionali come garanzia per i creditori del debito pubblico che poteva essere riscattato con la vendita dei beni stessi; inoltre chiedeva l'introduzione di una imposta del 5% sul reddito di tutti i possedimenti urbani e rurali e dell'1% sui capitali industriali.
Dapprima presidente della Municipalità del I circondario di Roma, nel maggio 1798 venne nominato - a norma dell'art. 186 della costituzione - "grande edile" insieme con F. A. Franchi e G. Gorirossi. In questo ufficio dovette occuparsi dei problemi dell'amministrazione cittadina, come la pulizia delle strade, l'illuminazione pubblica e, soprattutto, la regolamentazione dei prezzi dei beni di prima necessità che, a partire dal 9 nov. 1798, vennero fissati ogni dieci giorni. Nominato il 18 maggio 1799 amministratore del Bollo, il 26 giugno 1799 venne chiamato a sostituire Q. Franceschi - destituito per malversazioni - nella carica di ministro dell'Interno e, come tale, fu uno dei cinque membri (con J. Périllier, S. Breislak, C. Roize, G. Piaffi-Onti) del Comitato provvisorio, creato con la legge sullo stato d'assedio che poneva fine all'esperimento costituzionale romano.
Sua preoccupazione principale in questo periodo fu quella di "assicurare al popolo la necessaria sussistenza" (Collez.... carte pubbliche..., V, pp. 176 s.). Indicativo, al proposito, il suo discorso di insediamento (Monitore di Roma, 25 messidoro an. VII = 13 luglio 1798) e le misure da lui prese, quali l'abolizione della tariffa sul prezzo della molitura del grano dei fornai e l'obbligo per gli agricoltori di portare a Roma il grano esistente nell'Agro romano.
Il giudizio sul D. come uomo retto ed onesto era assai diffuso nell'opinione pubblica (Sala, Diario, III, p. 99), e la sua partecipazione all'acquisto dei beni nazionali non deve far pensare ad una speculazione: egli infatti pagò (De Felice, La vendita..., p. 73) una bottega e un magazzino con i "buoni degli inipiegati", buoni rilasciati ai funzionari non ancora pagati a causa del deficit dello Stato.
Non si hanno notizie sul D. immediatamente dopo la fine della Repubblica romana. Certo è che egli ritornò al proprio negozio di libraio sito in via S. Pantaleo n° 56. Aiutato soprattutto dal primogenito Filippo Antonio, avviò un'attività tipografica divenuta presto nota e redditizia: ciò gli consenti di mantenere gli altri figli agli studi (Antonio divenne architetto, Felice avvocato, Giovanni curiale rotale; Nicola e Luigi proseguirono invece la professione paterna) e di incrementare il patrimonio familiare.
Nel 1810 la sua stamperia pubblicava un'elegante edizione dell'Architetturamilitare diFrancesco de' Marchi illustrata da Luigi Marini, in quattro volumi, dedicata a Napoleone, in cui è evidente la cura della correttezza del testo, arricchito da illustrazioni nitide e chiare che caratterizzavano sempre le stampe del De Romanis. Nel 1514 lo stesso D. curava la Spiegazione della carta biografica continuata a tuttoil secolo XVIII con l'indice dei nomi in essa contemplati..., in cui sono da ricordare le annotazioni storiche del D. che documentano la sua buona preparazione culturale. Ma l'opera che indubbiamente più contribuì a rendere famosa la sua stamperia e che ne testimonia la perizia tecnica ed artistica fu senz'altro la magnifica edizione in due volumi in folio dell'Eneide nella traduzione di Annibal Caro. Finanziata da Elizabeth Cavendish duchessa di Devonshire (nata Harvey), l'opera si distingue e per scrupolo filologico e per l'elegante veste tipografica, aliena da virtuosismi inutili ma sorvegliata nella scelta dei caratteri e arricchita da preziose tavole (alcune delle quali su disegno di V. Camuccini e su incisione di P. Bettelini). La pubblicazione fu accolta con entusiastici consensi nel mondo culturale del tempo, non solo romano (cfr. Giornale arcadico..., I [1819], 10, pp. 378 ss.) al punto che in seguito potè essere definito come "un des plus nobles libres que la typographie et la chalcographie aient produits" (Fumagalli, Lexicon..., p. 357).
Il D. morì a Roma il 15 maggio 1825.
Fonti e Bibl.: Roma, Arch. stor. del Vicariato, Batt. (somministrato a S. Pietro l'11 genn. 1761); Ibid., Parr. S. Agostino, Lib. matrim., III (1693-1824), p. 126; Parr. S. Lorenzo in Damaso, Lib. batt., XIX(1747-1754: per Nicola); XXII (1778-1789), XXIV (1801-1820); Libri morti, VIII (1788-1855), pp. 17 (per Nicola), 219; Parr. S. Marco, Lib. batt., VII (1704-1732), p. 101 (per Nicola); Ibid., Arch. stor. Capitolino, Atti notar., a. 1825, sez. XII, prot. 107: Testamenti (Not. Sommaini); Ibid., Arch. notarile, sez. XLII, prot. 200, a. 1789: Testamenti (Not. Vagnolini: per Nicola); Arch. di Stato di Roma, Rep. romana 1798-99, busta 4, fasc. 30-31;Ibid., Misc. famiglie, busta 70, ins. 19 (lettere a mons. N. Nicolai); Roma, Bibl. nazion., Autografi A 43/19 (lettera a M. Missirini); Catal. di libri di propria stampa e opere in numero, S. I., S. a.; Catal. della Biblioteca dell'e.mo card. d. Ignazio Boncompagni e di altre librarie acquistate da M. De Romanis, Roma 1791; Bibliothecae I. Garampi cardinalis catalogus materiarum ordine digestus et notis bibliographicis instructus a M. De Romanis, 5 voll., Romae 1796; Collez. di leggi, carte pubbliche, proclami... della Rigenerata Rep. Romana, Roma 1798, I, pp. 351, 413; II, pp. 46, 154, 283, 431, 456, 522, 527, 532, 535; III, pp. 15 s., 40 s., 92, 113, 116 s., 141, 163 ss., 171, 203 s., 206, 208 s., 213 s., 222 ss., 227 ss., 231 s., 234 s., 241, 255 ss., 259, 261, 264, 267 ss., 299, 302-06 , 311 s., 320 s., 324 ss., 335, 337, 344, 363-68, 373, 375-78, 382, 386 s., 393, 399 s., 422 s., 432 s., 443, 456 s.; IV, pp. 23 s., 421 s.; V, pp. 41, 111 ss., 118 s., 153 s., 176 s.; Monitore di Roma, II (1798-99), pp. 157, 188 s., 193, 240, 248, 368, 416; 111 (1799), pp. 26, 33, 53, 102 ss., 185; Catalogo di libri appartenenti alla giurisprudenza pubblica... quali trovansi vendibili presso M. De Romanis, Roma 1807; Catalogo di libri greci, latini e greco-latini di ogni classe ... vendibili presso M.De Romanis, Roma 1808; Catalogo di libri italiani... vendibilipresso M. De Romanis, Roma 1808; Catalogo degli autori classici e sacri e profani, greci e latini, con loro traduzioni..., Roma 1811; Catalogus auctorum omnium classicorum..., Romae 1824; G. A. Sala, Diario romano degli anni 1798-99, in Scritti di G. A. Sala pubblicati sugli autografi da G. Cugnoni, Roma 1882-88, II, p. 39; III, p. 99; C. Bandini, Roma nel Settecento, Roma 1930, pp. 162, 201; V. E. Giuntella, La giacobina repubblica romana, in Arch. d. Soc. rom. di st. patria, LXXIII (1950), p. 24; R. De Felice, La vendita dei beni nazionali nella Rep. Rom. del 1798-99, Roma 1960, pp. 20, 25, 73; M. F. Barberi, Libri e stampatori nella Roma dei Papi, Roma 1965, p. 32; M. Battaglini, Le istituzioni di Roma giacobina (1798-99), Milano 1971, p. 173; A. Cretoni, Roma giacobina, Roma-Napoli 1971, pp. 228, 291, 390, 420; B. Marniti, L'editoria romana ieri e oggi, in Capitolium, LXVII (1972), 4, p. 34; G. Ricuperati, I giornali, in Storia della stampa ital., a cura di V. Castronovo-N. Tranfaglia, I, Dal cinquecento..., Bari 1976, pp. 220 s. (per Nicola); G. Moroni, Diz. di erud. stor-eccl., ad Indicem; G. Fumagalli, Lexicon typographicum Italiae..., Florence 1905, p. 357; M. Cosenza, Biogr. and bibliogr. dictionary of the Italian printers..., Boston, Mass., 1968, p. 533.