DE ROSSI (de Rubeis, Rubei), Giovanni Antonio
Nacque ad Alessandria nel 1489; dal luogo di origine fu in seguito spesso indicato come l'Alessandrino. Conseguito il dottorato utriusque iuris, fu chiamato giovanissimo ad insegnare diritto civile all'università di Pavia. Costretto dall'infuriare della guerra tra Carlo V e Francesco 1 ad abbandonare l'ateneo pavese, si trasferì a Valence nel Delfinato, ove proseguì l'attività accademica, acquistando fama di profondo conoscitore della scienza legale.
Rientrato in Piemonte, il 9 ott. 1528 fu chiamato dal duca Carlo Il di Savoia a ricoprire l'incarico di lettore ordinario di diritto civile nei corsi pomeridiani della facoltà dei giuristi dell'università torinese. A tale nomina venne poi ad aggiungersi, con provvedimento dell'11 genn. 1529, la designazione a collaterale del Consiglio residente a Torino, supremo organo giudiziario sabaudo avente giurisdizione nei territori piemontesi del Ducato. Risale a tale anno pure la sua temporanea aggregazione, sempre in qualità di collaterale, al Consiglio residente presso il duca. Tale distacco, della durata di un anno con possibilità di ulteriore proroga, si connetteva all'espletamento di funzioni legate ai compiti giudiziari del Consiglio stesso in occasione della convocazione di quest'ultimo in Torino. Pur in presenza di nuove incombenze, non venne tuttavia meno l'attività accademica e scientifica del D., come attesta la pubblicazione a Torino nel 1531 dei Commentaria super utile § morte de operis novi nunciatione. Tale opera costituisce probabilmente il suo ultimo impegno torinese.
Su sollecitazione di Francesco Curzio, la Repubblica veneta gli offrì infatti nel 1532 la cattedra di diritto civile presso lo Studio patavino. 1 disaccordi con le autorità piemontesi e la prospettiva di un lauto stipendio indussero il D. ad accogliere l'invito. Trasferitosi a Padova nel 1531 prese in affitto, per il tramite del conterraneo ed allievo Paolo Strata, una casa in contrada S. Bernardino. Incaricato dei corsi mattutini di diritto civile, dapprima quale sostituto del Curzio ed alla morte di questi quale titolare, svolse la propria attività didattica dal 4 nov. 1533 a tutto il 1543, anno in cui la podagra, che già da tempo lo affliggeva obbligandolo di frequente a disertare le lezioni, lo costrinse a rinunciare definitivamente all'insegnamento.
Il periodo padovano rappresentò certamente per il D. la fase più feconda sul piano scientifico e nel contempo più ricca di riconoscimenti. Insignito da Carlo V del titolo comitale, fu accolto poi dai giuristi padovani nel proprio Collegio con pieni diritti, fatto eccezionale di cui può dare ragione solo la fama che ormai lo circondava. Descritto dai contemporanei come persona di carattere arrogante e intemperante ma anche dotata di grande acutezza d'ingegno e grande erudizione, ebbe quale collega ed antagonista Marco Mantova Benavides e sostenne pure ambitiosas contentiones con Mariano Socini. Della sua attività didattica e giurisprudenziale permane ampia traccia nelle repetitiones, nei consilia e nei trattati e commentari largamente diffusi e ripubblicati anche dopo la sua morte.
Sposato a Margherita Nasera (o Nazzari), che lo raggiunse a Padova nel 1534, ne ebbe otto figli, tra i quali Francesco, anch'egli dottore di leggi e docente, pur con minor fortuna del padre, presso lo Studio patavino.
Morì a Padova nel marzo 1544. Fu sepolto nel convento di S.Giovanni di Verdara; il suo monumento sepolcrale, opera di Vincenzo e Giovanni Girolamo Grandi, fu trasferito nella seconda metà del XIX secolo nel chiostro del noviziato del convento di S. Antonio, ove si trova tuttora.
Opere: Commentaria super utile § morte de operis novi nunciatione..., Taurini 1531; Subtilitatis pariter ac utilitatis nomine celebrata interpretatio ex qua. l. Gallus quidam recte ff. de liberis posthumis non parum lucis splendoris accessit, Venetiis 1539; Tractatus de potestate procuratoris et defensoris in causis criminalibus..., Lugduni 1582; Tractatus in l. unicam C. de hiis qui ante apertas tabulas, Venetiis 1553; Consilia volumen primum..., Venetiis 1562; Consilium matrimoniale, Francofurti 1580; Tractatus de quaerela inofficiosi testamenti, Spirae 1582; Consilium monetarium, in R. Budelius, De monetis et re nummaria libri duo..., Coloniae 1591; Adnotationes ad statuta Mediolanensium, Argentinae 1594; Tractatus de legitima..., Neostadii 1594; Consiliorum centuria una et decades quinque duobus voluminibus distributae, Francofurti 1602.
Numerose repetitiones del D. sono reperibili nella raccolta: Repetitionum in varias iuris civilis leges a Pompeo Limpio compilatarum volumina octo, Lugduni 1553.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Torino, Arch. di corte, Protocolli dei notai ducali, 162, ff. 24, 41; 171, f. 96; Ibid., Arch. Camerale, Tesoreria generale, reg. 191, f. 124; Ibid., Patenti controllo Finanze, reg. 1528, f. 129; Padova, Università degli studi, Arch. antico, 652, 657, ad Indices; Torino, Bibl. nazionale, A. Manno, Il patriziato subalpino, XXIII (datt.), p. 816; Acta graduum academ. Gynmasii Patavini, II-IV, Padova 1970-1981, ad Indices; A. Riccoboni, De Gymnasio Patavino ... commentariorum libri sex, Patavii 1598, pp. 19, 347; A. Portenari, Della felicità di Padova ... libri nove, Padova 1623, p. 230; G. Panciroli, De claris legum interpretibus libri quattuor..., Venetiis 1637, pp. 346 s.; F. Tomasini, Gymnasium Patavinum ... libris V comprehensum, Utini 1654, p. 250; A. Fontana, Amphitheatrum legale ... seu bibliotheca legalis, Parmae 1688, pp. 207 s.; N. C. Papadopolus, Historia Gymnasii Patavini, Venetiis 1726, I, pp. 146, 246, 346; I. Facciolati, Fasti Gymnasii Patavini, Patavii 1757, III, pp. 117, 134; T. Vallauri, Storia delle università degli studi del Piemonte, Torino 1845, I, p. 969; P. Salvatico, Guida di Padova e dei suoi principali contorni, Padova 1869, pp. 166 s.; A. Gloria, I più lauti onorari degli antichi professori di Padova e i consorzi univers. in Italia, Padova 1887, p. 9; B. Brugi, L'università dei giuristi in Padova nel '500, in Archivio veneto-tridentino, Venezia 1922, p. 67; A. Bumbaca, Storia dell'università di Padova nel secolo XVI..., tesi di laurea, Univ. di Padova, fac. di lettere, a. a. 1967-1968, pp. 286-289; M. Boninsegna, Per la storia della cultura e dell'università di Padova nel sec. XVI..., tesi di laurea, Univ. di Padova, fac. di lettere, a. a. 1969-1970, pp. 444-447.