DE RUBEIS, Giovanni Battista
Nacque a Tarcento (Udine) il 22 genn. 1743 da Bartolomeo ed Eleonora Freschi. Studiò a Bologna, presso E. Lelli e G. Marchesi detto Sansone, negli anni 1759-1762, indi a Venezia e Roma. Rientrato in patria e rifiutata la proposta di trasferimento a Parigi (fattagli "pour mettre en évidence un mérite si rare, caché jusque-là dans le Frioul, et pour ériger chez nous une école de peinture, où cet artiste dévoileroit les secrets de son expérience", secondo quanto egli fa dire al proprio editore parigino con scarso senso della modestia e dell'ironia), esercitò a lungo la pittura soprattutto nel genere sacro e ritrattistico, tra l'altro effigiando - a suo dire - numerosi generali e ufficiali dell'armata francese e il pontefice Pio VII (De' ritratti..., Paris 1809).
Nel 1773, per incarico dei deputati della città (in esecuzione al decreto del Consiglio dei dieci), redasse il Catalogo di tutti i quadri che sono opere di celebri e rinomati autori esistenti nei luoghi pubblici della città di Udine, chiese, scuole e monasteri (l'opera, conservata a lungo manoscritta, è stata edita da Corgnali, 1937 e 1938). Nel 1809, presso Arthus Bertrand di Parigi, pubblicò, in versione francese-italiana, De' ritratti, ossia trattato percogliere le fisonomie, opera che dovette riscuotere un certo successo se - a credere al D. - se ne fece tosto una ristampa in sola lingua francese (Udine, Bibl. comun., Mss. Joppi 701, De'ritratti).
All'attività letteraria e artistica (oltre che pittore il D. fu incisore, medaglista e restauratore) aggiunse quella didattica (impartì lezioni di pittura a L. Zuccolo e G.B. Ronchi) e di collezionista: stampe di maestri italiani e tedeschi del Rinascimento; disegni del Mantegna; quadri di F. Floreani, S. Bombelli, G. B. Tiepolo e A. Stom (cfr. Catalogo delle pitture, in Corgnali, 1937-38, le incisioni di F. Novelli del 1795 e Perini, 1888) non che di ispettore alle opere d'arte.
Membro dell'Accademia di Venezia e di quella Clementina di Bologna, amico di Pier Antonio Novelli e del figlio Francesco (incisore anche dell'Autoritratto del 1792) riverito da Dominique-Vivant Denon, morì a Udine il 26 ag. 1819.
L'opera del D. è stata eccessivamente svalutata dalla critica con giudizi che si ha ragione di ritenere di parte e immotivati. Così il Catalogo, che lo Joppi (1894) squalifica ("a poche buone notizie ... sono uniti fallaci apprezzamenti"), va invece ritenuto di estremo interesse specie per il periodo del Sei e Settecento. L'occhio che percorre la quadreria udinese è quello di un conoscitore ed è con questa guida, solitamente informata e sicura, che è avvenuto negli ultimi decenni il recupero del patrimonio pittorico friulano dei secoli XVII-XVIII.
Del trattato De' ritratti, composto di due parti (Trattato per coglier le fisionomie e Trattato di anatomia all'uso de' pittori ritrattisti: questo secondo in particolare frutto dichiarato delle lezioni di E. Lelli), il D. stava preparando una seconda edizione (Mss. Joppi 701), che doveva essere stampata a Vienna nel 1818, sostanzialmente uguale, con dedica adulatoria all'imperatore Francesco I in cui si ripudia l'edizione parigina come estorta con violenza e zeppa di errori.
La critica che il Maniago muove al D. - di pretendere "di ridurre a sistema l'arte sublime di Tiziano e Wandick" - va ricondotta all'estetica neoclassica cui il Maniago stesso prestava obbedienza. All'interno di questa estetica andranno ancora intese nel Trattato l'importanza data al corpo umano e nel corpo al volto, l'omissione dei "massimi difetti" suppliti "d'un modo regolare", la ricusa del "lume accidentale" a favore di un "lume naturale, cioè quasi a mezza vita".
Diverso si fa invece il giudizio quando ci si accosti alla produzione pittorica del D., la quale è di una maniera cruda, fuligginosa: "Privo del vero chiaroscuro o sia della mezzatinta ch'è l'incantesimo della pittura ... onde non dà molto tondeggio alle sue figure che troppo restano piazzate e di un rilievo forzato" lasciò scritto di lui l'estroso discepolo Leopoldo Zuccolo nei Conforti o riflessioni consolatorie (Mss. Joppi 154).
Il catalogo delle opere sicure a olio e dei disegni (redatto per la prima volta e dunque soggetto a verifiche ed ampliamenti) è il seguente: Udine: Autoritratto (Museo civico); ritratto (disegno) di Luigi Lanzi, 1798 (ibid.); ritratto di Emanuele Pinto da Fonseca (ibid.); ritratto di Antonio di Montegnacco, 1786 (ibid.); ritratto di Francesco Florio (doppia incisione di Vincenzo Giaconi dall'originale, introvabile; ibid.); ritratto di Francesco Mangilli (ibid.); ritratto (disegno) di Mauro Boni, 1796 (ibid.); ritratto di Pio VI (duomo); ritratto dell'Arciv. Pietro Antonio Zorzi (pal. arciv.); Madonna di Reggio (duomo); S. Filippo Neri assiste gli infermi (ibid., già chiesa del filippini); quattro quadri del soffitto del salone, 1788 (castello); quattro ovati con il Redentore, l'Addolorata, S. Pietro, S. Paolo, 1798 (ibid., già chiesa di S. Pietro); quadretto del Cuore di Gesù (ibid., già chiesa delle convertite); Morte di s. Giuseppe (chiesa delle cappuccine); Ss. Chiara, Giovanni Evangelista e Luigi, 1777 (ibid., già chiesa di S. Lucia); Cristo deposto dalla Croce (ibid., già chiesa di S. Domenico); paliotto con Cristo deposto (ibid., già scuola del Crocifisso); Autoritratto, 1792 (inc. di F. Novelli da G. B. De Rubeis; Bibl. com.). Torreano: ritratto del Can. Trento, 1786 (villa Di Prampero; inc. poi da F. Baratta e V. Giaconi). Martignacco: Madonna col Bambino ed i ss. Nicolò e Stefano, 1786 (oratorio di S. Nicolò); Madonna col Bambino fra i ss. Sebastiano, Rocco, Francesco (?), due frati, 1775-1776 (parrocchiale); Madonna col Bambino e s. Giuseppe tra i ss. Agostino, Monica e Gregorio papa, Nicolò e le anime purganti, 1775-1776 (ibid.). Pradamano: gonfalone del Rosario, 1794 (già parrocchiale). Fagagna: gonfalone, 1795 (già parrocchiale). Carpeneto: S. Vincenzo de' Paoli, 1798 (parrocchiale; da G. B. Tiepolo). Caporiacco, Madonna e santi, 1774 (chiesa S. Martino al castello).
A ciò sono da aggiungere i lavori citati dallo Zuccolo (Mss. Joppi 154, Conforti ...): ritratti del Luogotenente Canal, di Due preti, del Figlio del luogotenente Giustinian, di Monaca, del Conte e contessa Asquini, di Donna, di Domenico Condulmer, di Leopoldo Zuccolo, di Amico, Figure in cartone, Pala e Medaglia per Virginia Giustinian-Tassis. Sempre in materia di ritrattistica gli può poi essere attribuita una lunga serie di effigi di nobili friulani e di prelati: conferma dell'attività e degli interessi del pittore e della ufficialità delle commesse.
Da quanto esposto la figura del D. si consegna pffi che alla storia dell'arte alla trattatistica, alla cura del patrimonio e alla didattica artistica. Documentata dallo Zuccolo con abbondanza di particolari, quest'ultima era basata sul culto dei maestri e dunque sulla copia delle copie-incisioni, di nudo soprattutto, secondo un metodo profondamente accademico ("l'Accademia è il suo oracolo" annota il discepolo nei suoi Conforti). Ciò è confermato dall'inedito manuale del D. (Udine, Bibl. comunale, Mss. Joppi 703): Nuovo esemplare di contorni e figure per uso del disegno alla gioventù che apprende l'arte della pittura e scoltura, antedatato al 1760.
Fonti e Bibl.: Bologna, Acc. di belle arti, Arch. d. Acc. Clementina, 1762, Catalogo degli scolari...;Udine, Bibl. com., mss. 272, 398, 870/2: A. Zurico, Della pittura friulana. Saggio storico, 1816; Ibid., niss. 870/3, 870/5: Id., Della sala del castello d'Udine, 1819; Ibid., Mss. Joppi 154: L. Zuccolo, Conforti o riflessioni consolatorie...; Disegni di Andrea Mantegna posseduti da G. B. D., incisi da Francesco Novelli, Venezia 1795; F. Maniago, Storia delle belle arti friulane..., Udine 1823, pp. 7 s.; Memorie della vita di P. A. Novelli scritte da lui medesimo, a cura di L. M. Rusconi, Padova 1834, pp. 59, 69; J. M. Quérard, La France littéraire, VIII, Paris 1836, p. 275; F. De Boni, Biografia degli artisti, Venezia 1852, p. 892; G. B. Cavalcaselle, La pittura friulana del Rinascimento, [1876], Vicenza 1973, pp. 214 s., 271; F. Manzano, Cenni biogr. dei letterati ed artisti friulani dal secolo IV al XIX, Udine 1884-1887, p. 180; G. B. Perini, Della vita e delle opere di F. Novelli pittore ed incisore veneziano, Venezia 1888, pp. 27, 29 s.; V. Joppi, Contributo secondo alla storia dell'arte in Friuli ed alla vita dei pittori e intagliatori friulani, Venezia 1890, p. 88; Id., Contributo quarto ed ultimo alla storia dell'arte in Friuli, Venezia 1894, pp. 43 s.; P. V. Raldissera, Gio. Batta D. e l'arte dei ritratti, in Pagine friulane, VIII (1895-1896), 7, pp. 2 s. (cop.); Venezia, Museo civico Correr, Elenco degli oggetti esposti (catal.), Venezia 1899, p. 97, n. 35; Mem. storiche della parrocchiale di via Aquileia in Udine, Udine 1897, p. 8; F. Fulvio, La parrocchiale di Martignacco. Note storiche, Udine 1904, p. 8; O. Marinelli, Guida delle Prealpi Giulie, Udine 1912, p. 511 G. Vale, La parrocchia diS. Lorenzo di Caporiacco. Note storiche, Udine 1926, p. 58; G. B. Corgnali, Il pittore G. B. D. e il suo Catalogo di pregevoli quadri udinesi, in Udine. Rass. del Comune, 1937, 2, pp. 5-22; 3, pp. 7-16; 4, pp. 2-9; 1938, 5, pp. 5-12; 6, pp. 11-16; 7, pp. 1-8; C. Someda De Marco, Cinque secoli di pittura friulana dal sec. XV alla metà del sec. XIX, Udine 1948, pp. 116 s.; Id., La chiesetta di S. Nicolò di Martignacco, in Atti dell'Acc. di scienze, lettere e arti di Udine, s.6, XIV (1954-1957), pp. 148 s.; Id., Il Museo civico e le gallerie d'arte antica e moderna di Udine, Udine 1956, pp. 149-153; L. Premuda, Storia dell'iconografia anatomica, Milano 1957, p. 195; C. Someda De Marco, Il duomo di Udine, Udine 1970, p. 353; G. Bergamini, La letter. artistica del Friuli. Dalle vite del Vasari all'inedito manoscritto di A. Zurico, in Atti dell'Accademia di scienze, lettere e arti di Udine, s. 8, II (1973-1975), pp. 185 s.; Id., Storia della critica d'arte, in Encicl. monografica del Friuli-Venezia Giulia, 3, III, Udine 1980, pp. 1792 s.; G. M.-A. Di Caporiacco, Quadèrs di chei di Vilalte e di Ciaurià, I (1981), pp. 24 s.; M. Caufin, "Le chiese di Udine" di G. T. Faccioli, in Ce fastu?, LVII (1981), pp. 69-74; G. Comelli, Tricesimani illustri, in Trésesin, Udine 1982, p. 332; P. Casadio, in La conservazione dei beni storico-artistici dopo il terremoto del Friuli (1976-1981). Catalogo dei restauri eseguiti dalla Soprintendenza, Trieste 1983, pp. 108 s.; E. Bartolini-G. Bergamini-L. Sereni, Raccontare Udine. Vicende di case e palazzi, Udine 1983, p. 84; G. Bergamini-A. Bergamini, L. Zuccolo e il suo manoscritto sui pittori friulani, in Studi forogiuliesi in onore di C. G. Mor, Udine 1983, pp. 260-263, 265; G. Bergamini-S. Tavano, Storia dell'arte nel Friuli-Venezia-Giulia, Reana del Rojale 1984, p. 520; G. Bergamini-P. Goi, Testimonianze artistiche, in Fagagna. Uomini e terra, Udine 1985, pp. 324, 326, 336, 339; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon..., XXIX, p. 136 (sub voce Rubeis, Giovanni Battista de); V. Rossitti, Dizion. d. incisorifriulani, Udine 1980, p. 105.