DE VITI DE MARCO, Antonio
Economista e uomo politico, nato a Lecce il 30 settembre 1858. Laureatosi in legge nel 1881 a Roma, nel 1883 fu chiamato a insegnare economia politica all'università di Camerino e quindi scienza delle finanze a Macerata, Pavia, e dal 1887 a Roma. Nel 1888 egli pubblicava un saggio: Il carattere teorico dell'economia finanziaria, col quale, contemporaneamente a E. Sax, ma con diverso indirizzo, gettava le basi della finanza teoretica, riconducendo il fenomeno finanziario alle leggi generali dell'economia politica e spiegandone le deviazioni concrete come effetto del fattore politico. Dal 1890 al 1913 il D. V. diresse, insieme con M. Pantaleoni e U. Mazzola prima, con M. Pantaleoni, A. Beneduce e G. Mortara dopo, il Giornale degli economisti. Liberoscambista, appassionato difensore degl'interessi economici del Mezzogiorno d'Italia, condusse su questa rivista una vivace campagna antiprotezionista, divenendo ispiratore di tutte quelle organizzazioni, come la Lega antiprotezionista, il Gruppo liberoscambista italiano, che tendevano a dare al movimento forma politica efficiente. Il D. V. ha partecipato anche attivamente alla vita politica, militando nel partito radicale. Eletto deputato nel 1900, fu riconfermato nel mandato fino al 1921. Nel 1915 propugnò l'intervento dell'Italia nel conflitto mondiale.
Fra le pubblicazioni scientifiche del D. V., oltre al saggio citato, sono da ricordare: Moneta e prezzi, Città di Castello 1885; La funzione della banca, in Rendiconti dei Lincei, 16 gennaio 1898; Saggi di economia e finanza, Roma 1898; I primi principi dell'economia finanziaria, Roma 1928, in corso di traduzione in tedesco a Tubinga, con l'aggiunta di un capitolo sopra la teoria dei prestiti pubblici e di un altro sull'emissione di carta moneta. Nel campo politico, il D.V. ha moltissimi scritti, gran parte dei quali sono stati riuniti nel volume Un trentennio di lotte politiche (1894-1922), Roma 1930.