WESPIN, de (detti Tabaguet o Tabachetti)
Casata di scultori di Dinant operosi nei secoli XVI-XVII.
Jean (Giovanni Tabachetti), nato circa il 1567, morì nel 1615 in Italia dove era venuto nel 1587 e trascorse il rimanente della sua vita, salvo un breve soggiorno a Dinant nel 1588. Lavorò prima a Crea; al 1599-1602 risale l'opera sua più importante, la Salita al Calvario per il Sacro Monte di Varallo; poco prima aveva eseguito per lo stesso santuario le figure di Adamo e di Eva. Alla fine, della sua vita, tra il 1612 e il 1615, avrebbe anche scolpito le statue rappresentanti la Prima visione di S. Giuseppe. Nel 1602-3 eseguì la decorazione plastica della cappella di S. Orso per la parrocchiale di Varallo. Nel 1603-1604 modellò con il fratello Nicola la cappella del Paradiso o dell'Assunzione della Madonna a Crea. Numerose statue che gli venivano attribuite a Varallo e a Crea sono sparite o sono state attribuite da alcuni storici al suo allievo, Giovanni d'Enrico. Quanto rimane della sua opera denota uno scultore realista e di fare popolaresco.
Nicolas, suo fratello, nel 1594-95 allievo di Servaes van den Blocke in Anversa, venne in Italia nel 1597 e vi restò. Lavorò per il santuario di Crea, talvolta in collaborazione con Giovanni. Avrebbe anche lavorato, dopo il 1616, alla cappella di S. Carlo a Graglia e forse anche a S. Maria di Castello, in Alessandria.
Bibl.: F. Negri, Il santuario di Crea in Monferrato, in Rivista di storia, arte, archeol. della provincia di Alessandria, IX (1902), fasc. VI, serie 2ª; A. Oger, Les frères Jean et Nicolas de Wespin dits Tabaguet, sculpteurs, dinantais. Leur øuvre en Italie, in Annales de la Fédération archéol. et hist. de Belgique, II (1903); P. Galloni, Il Sacro Monte di Varallo, Varallo 1909-1914; F. Courtoy, Les arts industriels à Dinant au début du XVIIe siècle, in Annales de la Société archéol. de Namur, XXXIV (1920), pp. 217-253; M. Devigne, Les frères Jean, Guillaume et Nicolas de Wespin, dits Tabaguet et Tabachetti, sculpteurs dinantais. XVIe et XVIIe siècles, in Annales de la Société royale d'archéologie de Bruxelles, 1920-1923 (con ampia bibliografia).