de-
[dal lat. dē «da»]. – Prefisso che esprime un significato sottrattivo, privativo o, più genericamente, negativo. Si unisce frequentemente a verbi (deburocratizzare, deconfessionalizzare, deglobalizzare), ma anche a sostantivi (decostruttivismo), aggettivi (decompetitivo) o participi (dematerializzato), specialmente quando indicano un’azione o il suo risultato (decertificazione, decontribuzione, devalorizzazione) e le qualità o le condizioni che ne derivano (decostruito). Il prefisso mantiene inalterate le funzioni grammaticali e sintattiche proprie delle basi lessicali alle quali si aggiunge. Si usa anche nella formazione parasintetica di verbi che derivano da aggettivi (debancarizzare, dall'agg. bancario) o da sostantivi (dearsenificare, dal s. m. arsenico), o anche da nomi propri, come nei casi di deberlusconizzare e develtronizzare, che fanno riferimento rispettivamente agli esponenti politici del centrodestra, Silvio Berlusconi, e del centrosinistra, Walter Veltroni.