Reynolds, Debbie (propr. Mary Frances)
Attrice cinematografica statunitense, nata a El Paso (Texas) il 1° aprile 1932. Graziosa ed esuberante, è stata una buona cantante, una discreta ballerina e un'attrice capace di rappresentare perfettamente, con il suo ottimismo e la sua vivacità, l'aspetto fiabesco della commedia musicale. Fattasi notare nel musical Three little words (1950; Tre piccole parole) di Richard Thorpe, con Fred Astaire, in cui interpreta la canzone I wanna be loved by you, è stata da allora la brava ragazza, un po' maliziosa, di molte altre commedie musicali e sentimentali. Nel corso della sua carriera ha avuto la possibilità di lavorare con i migliori registi del genere, raggiungendo la popolarità con Singin' in the rain (1952; Cantando sotto la pioggia) di Stanley Donen e Gene Kelly.
Frequentò le scuole superiori a Burbank in California e nel 1948 vinse il concorso di bellezza della città: l'esordio cinematografico avvenne quello stesso anno con una breve apparizione in June bride (1948; Vorrei sposare) di Bretaigne Windust. Scritturata dalla Warner Bros., che le affidò la prima parte di rilievo in The daughther of Rosie O'Grady (1950) di David Butler, realizzò con la Metro Goldwyn Mayer i musical più noti come Singin' in the rain ‒ storia del passaggio dal cinema muto al sonoro ‒ e Give a girl a break (1953; Tre ragazze di Broadway) diretto dal solo Donen. L'ambientazione nel mondo dello spettacolo fu una costante che caratterizzò anche le commedie della MGM come Susan slept here (1954; Susanna ha dormito qui) di Frank Tashlin, The tender trap (1955; Il fidanzato di tutte) di Charles Walters, con Frank Sinatra, This happy feeling (1958; La tentazione del signor Smith) di Blake Edwards e The gazebo (1959; Gazebo) di George Marshall. Si rivelò, inoltre, interprete drammatica di grande sensibilità in The catered affair (1956; Pranzo di nozze), versione cinematografica di uno sceneggiato televisivo di P. Chayefsky, adattato da G. Vidal e diretto da Richard Brooks. Negli anni Sessanta partecipò al western How the West was won (1962; La conquista del West) di John Ford, Henry Hathaway e Marshall e alla commedia Goodbye Charlie (1964; Ciao Charlie) diretta da Vincente Minnelli, ma lo scarso successo di altri film interpretati nel periodo la indusse a tornare sui palcoscenici di Broadway. Alla fine del decennio riscosse grande successo in televisione con il Debbie Reynolds show. Si cimentò di nuovo nel cinema con una parte per lei insolita nel thriller dai toni grotteschi What's the matter with Helen? (1971; I raptus segreti di Helen) di Curtis Harrington, per poi riapparire in seguito in ruoli saltuari e poco significativi. Il suo notevole talento è tornato a brillare nella commedia In & out (1997) di Frank Oz, nel personaggio della madre incapace di accettare l'omosessualità del figlio. In collaborazione con D.P. Columbia ha scritto l'autobiografia Debbie: my life (1988).
Nel 1955 aveva sposato in prime nozze il cantante Eddie Fisher da cui ebbe due figli: la maggiore, Carrie (n. 1956), è anch'essa attrice ed è stata interprete, tra gli altri, di tre capitoli della saga di Star wars, ideata da George Lucas, a partire dal primo (1977; Guerre stellari), nella parte della principessa Leila.
M. Rosen, Popcorn Venus: women, movies and the American dream, New York 1973, pp. 291-93 (trad. it. La donna e il cinema, Milano 1978).