debolezza
Appare una sola volta, in Vn XXIII 1, col significato proprio di " prostrazione fisica ", " spossatezza ", " deperimento ": in alcuna parte de la mia persona mi giunse una dolorosa infermitade, onde io continuamente soffersi per nove dì amarissima pena; la quale mi condusse a tanta debolezza, che me convenia stare come coloro li quali non si possono muovere. Cfr. G. Cavalcanti A me stesso 3 " di molta debolezza quand'io seggio, / l'anima sento ricoprir di pene ", e Veder poteste 14 " e quel sottile spirito che vede / soccorse gli altri, che credean morire, / gravati d'angosciosa debolezza ". V. anche DEBILITADE.