Paget, Debra
Nome d'arte di Debralee Griffin, attrice cinematografica statunitense, nata a Denver (Colorado) il 19 agosto 1933. Caratterizzata dai bei tratti curiosamente esotici, almeno per i canoni estetici americani, e per la singolarità del suo aspetto, nel corso della carriera ha partecipato di frequente a film imperniati sul tema dell'intolleranza razziale, interpretando quasi esclusivamente ragazze asiatiche, italiane, pellerossa, rese accattivanti per il raro equilibrio tra innocenza virginale e soffuso erotismo. Non sempre è stata protagonista assoluta, ma ha recitato abitualmente per ottimi registi. Fu Fritz Lang a innalzare in Germania, nell'esotico dittico Der Tiger von Eschnapur/ Das indische Grabmal (1959; La tigre di Eschnapur/ Il sepolcro indiano), il più duraturo monumento alla sua bellezza, soprattutto in una conturbante sequenza che la vede danzare al cospetto di un cobra.
Debuttò a quindici anni nell'eccellente film noir Cry of the city (1948; L'urlo della città) di Robert Siodmak, in cui impersona un'adolescente italiana, e fece parte di un nucleo familiare italiano anche in House of strangers (1949; Amaro destino) di Joseph L. Mankiewicz. Recitò con slancio commovente, impersonando inermi vittime della furia razzista, in Broken arrow (1950; L'amante indiana) e in Bird of Paradise (1951; L'uccello del Paradiso), entrambi di Delmer Daves. Apparve, fatto per lei insolito, in abiti moderni in Fourteen hours (1951; 14a ora) di Henry Hathaway, ma recitò più spesso in film in costume. Diventò bionda per interpretare dapprima Cosetta in Les misérables (1952; I miserabili) di Lewis Milestone, dal romanzo di V. Hugo, e poi Lucia, giovane cristiana perseguitata da Caligola, in Demetrius and the gladiators (1954; I gladiatori), ancora di Daves. Fu una squaw indiana resa schiava da un torvo cacciatore (Robert Taylor) in The last hunt (1956; L'ultima caccia) di Richard Brooks, e risultò incantevole nel ruolo di Lilia, portatrice d'acqua, in The ten commandments (1956; I dieci comandamenti) di Cecil B. DeMille. In Germania recitò nel ruolo della danzatrice Seetha nel film di Lang articolato in due parti, Der Tiger von Eschnapur/Das indische Grabmal. Apparve ancora in due film horror di Roger Corman, Tales of terror (1962; I racconti del terrore), basato su tre racconti di E.A. Poe, e The haunted palace (1963; La città dei mostri), tratto da un romanzo di H.P. Lovecraft, per poi ritirarsi dalle scene a soli trent'anni.