Winger, Debra (propr. Mary Debra)
Attrice cinematografica statunitense, nata a Cleveland (Ohio) il 16 maggio 1955. Determinata, dal temperamento grintoso, la W. si è immedesimata nei suoi personaggi scavando nella loro psicologia e restituendo rigorosi ritratti di donna. Dinamica, versatile, dallo sguardo severo, dotata di un'inconfondibile voce roca, così bassa da essere usata per la voce originale di E.T. the extra-terrestrial (1982; E.T. l'extra-terrestre) di Steven Spielberg, si è fatta valere dimostrando la propria indipendenza. L'intensità delle sue interpretazioni, sempre apprezzate dalla critica, le ha permesso di delineare un'ampia galleria di caratterizzazioni, risultato della sua sensibilità e dell'impegno con il quale ha affrontato anche film meno riusciti o commerciali. Considerata polemica e difficile, la W. ha sempre preso le distanze da Hollywood, denunciandone le ipocrisie e, pur di rifiutarne il conformismo, ha recitato, sotto pseudonimo, nel ruolo maschile di Emmet nella favola sentimentale Made in Heaven (1987; Accadde in Paradiso) di Alan Rudolph.
Di famiglia ebrea, trasferitasi ben presto in California, la W. si recò a sedici anni in Israele dove svolse il servizio militare per l'esercito. Tornata negli Stati Uniti, si iscrisse alla facoltà di sociologia dell'Università statale della California. Avvicinatasi alla recitazione, nonostante George Cukor le avesse sconsigliato la carriera di attrice, continuò a prendere lezioni fino a quando negli anni Settanta fece le prime apparizioni in televisione nelle serie Police woman (1974-1978) e Wonder woman (1976). Nel 1977 esordì nel cinema interpretando Debbie nel film generazionale Slumber party '57 di William A. Levey, cui fece seguito l'anno successivo il film musicale Thank God it's Friday (Grazie a Dio è venerdì) di Robert Klane. Nel 1980 la convincente interpretazione di Sissy Davis in Urban cowboy di James Bridges, l'ha imposta all'attenzione del pubblico e della critica e le ha consentito di ottenere la candidatura al Golden Globe nel 1981 come migliore attrice non protagonista e migliore attrice emergente. Nel 1982 con il ruolo di Paula Pokrifki in An officer and a gentleman (Ufficiale e gentiluomo) di Taylor Hackford, con cui ha ottenuto la prima nomination all'Oscar, la W. ha offerto il ritratto autentico e sfaccettato di una ragazza della classe operaia. Con il personaggio di Emma in Terms of endearment (1983; Voglia di tenerezza) di James L. Brooks, sua seconda nomination, ha quindi fornito un'interpretazione scevra di sentimentalismo, in cui tiene testa con naturalezza a Shirley MacLaine e Jack Nicholson. Dopo aver recitato accanto a Robert Redford in Legal eagles (1986; Pericolosamente insieme), legal thriller di Ivan Reitman, ha poi interpretato un'agente federale nel riuscito thriller psicologico Black widow (1987; La vedova nera) di Bob Rafelson, ruolo replicato con grinta nel pur meno avvincente Betrayed (1988; Betrayed ‒ Tradita) di Constantin Costa-Gavras. Nel 1990 la W. ha fornito la sua migliore e più sofferta interpretazione con il personaggio di Kit Moresby, scrittrice in balia dell'ambiguità e dell'incertezza dei sentimenti, nel film In the sheltering sky (Il tè nel deserto) di Bernardo Bertolucci, reso attraverso un intenso lavoro di scavo psicoanalitico sul personaggio. In A dangerous woman (1993; Una donna pericolosa) di Steven Gyllenhaal si è poi confrontata con il difficile ruolo di Martha, donna disturbata in lotta con la zia che la mantiene, interpretato con forza dalla W., capace di far emergere dal tessuto del film il personaggio con nitido rilievo. Nel 1993 con Shadowlands (Viaggio in Inghilterra) di Richard Attenborough, ispirato alla vita dello scrittore e critico letterario C.S. Lewis, è tornata al successo e ha ottenuto la sua terza nomination all'Oscar disegnando un sobrio ritratto della poetessa americana Joy Gresham. Nel 1995 è approdata alla commedia con Forget Paris, diretto e interpretato da Billy Cristal, destreggiandosi con abilità e notevole umorismo nella storia di un matrimonio strampalato, continuamente in crisi. Lo stesso anno, a causa dello scarso successo di pubblico dei suoi ultimi film, la W. ha deciso di ritirarsi dal cinema. È poi ritornata sulle scene come interprete e produttrice di Big bad love (2001), diretta dal marito Arliss Howard. Nel 2002 ha partecipato al documentario Searching for Debra Winger, opera prima dell'attrice Rosanna Arquette che, affrontando il caso W., interroga molte attrici più o meno famose sull'impossibilità di trovare ruoli a Hollywood dopo i quarant'anni. Nel 2004 è stata una dei protagonisti di Eulogy, commedia nera diretta dallo scrittore Tom Clancy, presentata al Sundance Film Festival.
M. J. Cahill, Debra Winger Hollywood's wild child, Los Angeles 1985.