DECATERA
. Costantino Porfirogenito (De admin. imp., c. 29) menziona nel luogo dove oggi sorge Cattaro un κάστρον τῶν Δεκατέρων; così il Geografo Ravennate (208, 7; 379, 12) e Guido (541, 24) che lo chiamano Decadaron o Decadoron. Nello stesso punto furono poi trovate alcune iscrizioni che dimostrano come vi sorgesse un municipium romano iscritto nella tribù Sergia (Corp. Inscr. Lat., III, p. 284: nell'iscrizione n. 1711 sono citati i duoviri e il senato o ordo decurionum). D'altra parte questo nome di Decatera manca negli scrittori più antichi: ciò ha fatto supporre che esso sia il nome più recente di Acruvium che Tolomeo (2, 16, 5) pone tra Risinium (Risano) e il sinus risitanus, e Plinio menziona dopo Rhizinium fra gli oppida civium Romanorum (Nat. Hist., III, 23, 144) Il Kiepert (Forma orbis antiqui, XVII, Suppl., p. 5, n. 49) lo identifica invece con il porto di Traste, fuor delle Bocche di Cattaro.
Bibl.: C. Patsch, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, coll. 2246-47; E. De Ruggiero, Dizion. epigrafico, II, 1473.