decentramento
Strategia dell’organizzazione per cui il processo decisionale è distribuito lungo tutta la struttura dell’azienda e non concentrato in una o poche persone o funzioni al suo vertice. Il grado di d. va progettato in funzione del contenuto delle decisioni, in modo tale che il livello a cui esse sono prese sia coerente con il loro impatto sulle perfomance (➔) dell’organizzazione. ● A tal fine, una classificazione consolidata distingue le decisioni in: strategiche, se riguardano le scelte fondamentali e con effetti a medio-lungo termine (pianificazione delle attività future, strategie per competere); direzionali, se fissano gli obiettivi operativi e governano i processi per il raggiungimento degli obiettivi generali (definizione delle attività annuali, organizzazione dei processi gestionali); operative, se concernono le operazioni da svolgere (modalità di acquisizione e impiego delle risorse).
Il d. decisionale supporta maggiore flessibilità e reattività dell’organizzazione ed è necessario quando si opera in contesti a elevata variabilità, perché il sistematico coinvolgimento degli organi di vertice in tutte le decisioni ne provoca il rallentamento. Il d. ha anche effetti positivi sulla responsabilizzazione dei collaboratori. Se progettato in modo scorretto, il d. decisionale ostacola il coordinamento delle decisioni stesse. ● Se riferito alle strategie di produzione, il d. identifica la decisione di affidare una parte o l’intera attività produttiva ad altre imprese per ragioni di efficienza, qualità o flessibilità. In Italia, il d. produttivo ha avuto una rapida diffusione a partire dagli anni 1970, grazie allo sviluppo dell’automazione e delle nuove tecnologie dell’informazione, che ha reso possibile la ‛specializzazione flessibile’ e ha consolidato il fenomeno dei distretti industriali. A partire dagli anni 1990, anche per effetto della globalizzazione delle supply chain, il d. produttivo è coinciso con la delocalizzazione in aree geografiche caratterizzate da minori costi, per ottenere prodotti a costi competitivi.