decollo
Nel linguaggio economico e politico, il primo deciso avvio di un settore o di un sistema economico verso un autonomo sviluppo caratterizzato da un forte aumento degli investimenti (ingl. take-off).
Il concetto di d. si suole ricondurre al lavoro dello storico ed economista inglese W.W. Rostow (➔). Alla fine degli anni 1950, Rostow elaborò una teoria della crescita economica secondo la quale i Paesi, nel loro processo di sviluppo, passano attraverso stadi sequenziali. Il primo stadio, chiamato società tradizionale, si riferisce a un sistema basato sull’agricoltura, caratterizzato da un limitato accesso alle tecnologie, che Rostow associa al periodo storico pre-newtoniano. Il secondo stadio – precondizione per il d. – vede il passaggio a una fase nuova, in cui si creano le occasioni per lo sviluppo scientifico, culturale e politico dei Paesi, che prelude alla fase successiva, quella del decollo. Quest’ultimo si verifica quando si raggiungono alti tassi di crescita nei settori più tecnologici dell’economia. Nella storia il d. viene di fatto associato alle grandi rivoluzioni industriali, durante le quali alcuni settori – per es. il tessile in Inghilterra – diventarono trainanti di un processo di cambiamento profondo, sia economico, sia sociale. L’elemento caratterizzante lo stadio di d. è il perdurare di alcune condizioni, come la modernizzazione tecnologica e gli alti tassi di investimento, presupposti che danno vita a un processo che si autoalimenta e si sostiene nel tempo. Questa è anche una fase in cui si afferma la vittoria sociale, culturale e politica di coloro che vogliono modernizzare l’economia su coloro che invece hanno interesse al mantenimento di una società tradizionale. Il perdurare di questa fase per una generazione induce infine la modernizzazione tecnologica a estendersi a tutti i settori dell’economia. Successivi allo stadio di d. sono gli stadi del cammino verso la maturità e della diffusione dei consumi di massa, in cui le economie industriali si consolidano e producono un aumento della ricchezza delle popolazioni, le quali sviluppano bisogni e gusti sempre più sofisticati.