decontribuito
p. pass. e s. m. e agg. Ridotto o privato dei contributi versati dal datore di lavoro.
• In mattinata sul tema era intervenuta anche Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. [...] La leader degli industriali ha anche anticipato qualcosa della proposta di venerdì: «La previsione dell’inflazione sarà su base triennale, con alcune depurazioni che noi proporremo. Non sarà ovviamente l’inflazione reale. Vogliamo pagare i lavoratori di più, legando gli aumenti alla produttività: quindi sul livello aziendale che, tra l’altro, è detassato e decontribuito. Quello che si dà a livello aziendale vale il venti per cento in più di quello che si dà a livello nazionale». (Giuseppe Vespo, Unità, 10 settembre 2008, p. 15, Economia) • Le proposte di Confindustria sono chiare e nette, dal pagamento immediato di 48 miliardi di debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese alla richiesta di «lavorare 40 ore in più all’anno, pagate il doppio perché detassate e decontribuite», andando quindi ben oltre il bonus fiscale appena definito dal governo. (Enrico Marro, Corriere della sera, 24 gennaio 2013, p. 34, Idee & opinioni).
- Derivato dal p. pass. e agg. contribuito con l’aggiunta del prefisso de-.
- Già attestato nella Repubblica del 20 ottobre 2000, p. 41 (Roberto Petrini).