DECURIA
. Secondo Dionisio (II, 7) Romolo divise le curie in dieci decuriae (pare da decu-viria, o forma analogica di centuria) ciascuna agli ordini di un decurione. Per curia si deve intendere il contingente militare della curia, cioè la centuria, e quindi la decuria sarebbe stata la squadra di dieci militi. In età storica la decuria non figura più negli ordinamenti della fanteria romana (sostituita forse, pensava il Mommsen, dal contubernium di 10 soldati), bensì in quelli della cavalleria, nella quale ogni turma era composta di tre decuriae di cavalieri (Varr., De lingua lat., V, 91; Polyb., VI, 25, 1): perciò alcuni pensano che la decuria sia esistita solo nella cavalleria. Anche il Senato era diviso in decuriae (dieci senatori nell'originario Senato di 100 membri, un decimo del totale in seguito).
Bibl.: Th. Mommsen, Römisches Staatsrecht, III, Lipsia 1887, p. 104 e 851; E. Kübler, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, col. 2316; G. W. Botsford, The Roman Assemblies, New York 1909, p. 11.