deduzione
Sottrazione di un determinato importo dal reddito complessivo, allo scopo di ridurre la base imponibile (➔) ai fini dell’imposizione diretta. Attraverso tale meccanismo il contribuente abbassa il proprio onere tributario, poiché l’imposta viene calcolata su un reddito più basso. In presenza di un’imposta diretta con aliquote progressive, come in Italia l’IRPEF, il vantaggio della d. è tanto più elevato quanto più alto è il reddito del contribuente. Il risparmio di imposta è pari al prodotto tra la d. spettante e l’aliquota marginale; quindi, a parità di ammontare della d., il beneficio fiscale risulta maggiore per i contribuenti con reddito più elevato che scontano una maggiore aliquota marginale. La d., attenuando la progressività del prelievo sul reddito, rappresenta uno strumento per combattere il drenaggio fiscale (➔). Le voci che possono essere messe in diminuzione al reddito sono dettagliatamente indicate dallo Stato come spese deducibili (➔ anche deducibili, costi). Si riferiscono in genere a spese ritenute necessarie o socialmente desiderabili, le cosiddette d. tradizionali. Le più importanti riguardano i contributi previdenziali e assistenziali versati in ottemperanza a disposizioni di legge e la rendita catastale dell’immobile adibito ad abitazione principale. Altre forme di d. ammesse sono le spese mediche per l’assistenza ai portatori di handicap, gli oneri contributivi per domestici e per addetti a servizi personali, gli assegni corrisposti al coniuge in caso di separazione, annullamento del matrimonio e divorzio, gli assegni alimentari, le erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose, associazioni culturali eccetera. Affinché tali spese possano essere portate in diminuzione del reddito, devono risultare da una idonea documentazione, a pena di inammissibilità, che ne attesti l’effettivo pagamento da parte del contribuente. La necessità di munirsi di una valida certificazione delle spese sostenute rappresenta un incentivo alla lotta all’evasione fiscale. Inoltre, affinché si possa parlare di d. è necessario che le spese non siano deducibili nel calcolo dei singoli redditi che concorrono a formare il reddito complessivo. La d. non va confusa con la detrazione (➔), che agisce invece riducendo direttamente l’imposta.