defacement
s. m. inv. Violazione informatica di un sito web, mediante la sostituzione della sua pagina iniziale.
• Quanto vulnerabili fossero i computer colpiti, dovranno stabilirlo le indagini della Procura milanese, condotte dalla polizia postale. Tecnicamente, l’attacco si chiama «defacement»: violare un sito web e sostituirne la home page con un’altra. Al Tribunale, così come al Dap, i tecnici informatici hanno isolato i computer colpiti. (Franco Vanni, Repubblica, 17 febbraio 2013, p. 21, Cronaca) • «Monitoriamo il livello degli attacchi in Italia e devo dire che le amministrazioni pubbliche sono un bersaglio privilegiato e hanno difese basse. Spesso l’attacco di defacement dei siti web non è altro che un diversivo per poter effettuare furti di identità. Penso alle anagrafi» (Paolo Lezzi intervistato da Maurizio Giannattasio, Corriere della sera, 13 ottobre 2014, Cronaca di Milano, p. 7) • L’ammiraglio Arnaud Coustilliere dice che l’evento non ha precedenti. A ridosso della strage parigina, 19mila siti web francesi sono stati oggetto di incursione telematica, sfregiati con la tecnica del «defacement» e la sostituzione delle homepage originali con immagini e contenuti inneggianti alla causa islamica, messi inesorabilmente fuori uso con un impietoso «denial of service». (Umberto Rapetto, Sole 24 Ore, 18 gennaio 2015, p. 11, Nòva24).
- Formante: defacement ingl.
- Già attestato nel Corriere della sera del 16 maggio 2000, p. 19, Cronache (Alessandro Trocino).
> defacciamento.