defalchizzazione
s. f. Contrasto operato all’interno di un partito politico nei confronti dei falchi, dei sostenitori dell’orientamento più drastico e intransigente.
• [Fabrizio] Cicchitto ha parlato di «defalchizzazione», liberazione dai «falchi», gli estremisti: «Il Pdl va defalchizzato e non deberlusconizzato. Bisogna dare ad [Angelino] Alfano la possibilità di costruire un grande partito moderato, riformista e garantista». (Andrea Garibaldi, Corriere della sera, 5 ottobre 2013, p. 6, Primo Piano) • «Una linea ha vinto e l’altra ha perso: non si può far finta di niente, il suo ruolo [Angelino] Alfano lo ha conquistato. Se qualcuno non ci sta ‒ spiega una colomba ‒ si assumerà la responsabilità di strappare». Anzi, partendo da questo, la «defalchizzazione» che potrebbe anche portare a una rotazione alla guida dei gruppi parlamentari. (Giovanni Mari , Secolo XIX, 6 ottobre 2013, p. 4, Politica).
- Derivato dal v. tr. defalchizzare con l’aggiunta del suffisso -zione.