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attenzione, deficit della

di Andrea Pagnacco - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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attenzione, deficit della

Andrea Pagnacco

L'incapacità di concentrarsi associata a iperattività

Ogni cento bambini, ce ne sono tre o quattro che presentano il disturbo causato da "deficit di attenzione e disordine da iperattività" (chiamato ADHD, sigla derivata dall'inglese attention deficit and hyperactivity disorder). Questi bambini appaiono fortemente distratti, agitati e incapaci di stare fermi, e hanno bisogno di essere aiutati per superare il disturbo di cui soffrono.

Attenzione!

L'attenzione è la capacità di concentrarsi, applicandosi con i sensi (vista, udito) e la mente a un determinato oggetto o argomento. Non tutti sono in grado di stare attenti nello stesso modo; inoltre, nella stessa persona, questa capacità varia a seconda della stanchezza, del grado di interesse e della presenza di fattori che distraggono (come un mal di pancia, o la televisione accesa). A volte, però, la mancanza di attenzione può essere il segno di una malattia. In questi casi il deficit di attenzione, o 'inattenzione', è spesso associato a iperattività accompagnata a volte o sostituita da impulsività.

Si può affermare che un bambino presenta questo tipo di disturbo quando risulta in maniera significativa incapace di portare a termine le proprie attività in almeno due diverse condizioni (a casa, a scuola, nel gioco) e se i segni (o sintomi) della malattia hanno avuto inizio prima dei sette anni e durano da almeno sei mesi.

Inattenzione, impulsività, iperattività

L'inattenzione si manifesta come scarsa cura per i dettagli e incapacità di concludere un'azione iniziata: i bambini appaiono costantemente distratti, evitano attività che richiedono impegno nei particolari o buone capacità di organizzarsi, perdono spesso gli oggetti. L'impulsività si presenta come difficoltà a gestire attività complesse, che per esempio richiedano di compiere una serie di azioni in sequenza; inoltre i bambini tendono a passare rapidamente da un'attività a un'altra e hanno difficoltà ad aspettare il proprio turno in situazioni di gioco o di gruppo. Spesso, oltre all'impulsività, è presente l'iperattività: in questi casi i bambini sembrano mossi da un 'motorino interno', hanno difficoltà a rimanere seduti a scuola e a rispettare le regole comuni, i tempi e gli spazi degli altri.

Va considerato che quasi tutti i bambini, in particolari situazioni, possono mostrare uno dei comportamenti sopra descritti: qualsiasi bambino tende infatti a distrarsi durante alcune attività prolungate e ripetitive; al parco come a casa è frequente che corra da un gioco all'altro, anche abbandonando il giocattolo o l'amichetto preferito; inoltre la ricerca delle novità e l'esplorazione dell'ambiente sono certamente comportamenti positivi per la crescita di un bambino. Non è però normale che questi atteggiamenti si presentino in tutti gli ambienti (a casa, a scuola, al parco) e in tutte le situazioni (a lezione, durante il gioco o lo studio a casa, davanti al televisore).

Un disturbo spesso non riconosciuto

I bambini con deficit di attenzione, inoltre, si stancano o si annoiano molto rapidamente e anche questo contribuisce a rendere difficile concentrarsi e completare le attività iniziate. A volte, genitori e maestri non capiscono che si tratta di una vera e propria malattia e credono di avere di fronte ragazzi irrequieti, agitati, incapaci di seguire le regole, comprendere le istruzioni o ricordare le nozioni apprese. Conseguentemente questi ragazzi incontrano spesso difficoltà a scuola e hanno problemi nel regolare il proprio comportamento sociale e mantenere buoni rapporti con i coetanei.

Questi bambini possono essere aiutati ad affrontare le loro difficoltà in diversi modi, anche a seconda della gravità dei sintomi che presentano. È possibile intervenire per modificare il loro comportamento insegnando l'autocontrollo e il metodo per risolvere i problemi; oppure si può agire sull'ambiente in cui il bambino vive, aiutando genitori e insegnanti a procedere suddividendo i compiti più complessi in azioni semplici e offrendo piccoli premi e incentivi.

Soltanto nei casi in cui i sintomi sono più gravi, può essere utile usare medicine che permettano al bambino di controllare meglio l'inattenzione e l'iperattività. Benché sia più semplice calmare un bambino con un farmaco che lo intontisce, l'intervento farmacologico va limitato ai casi strettamente necessari.

Vedi anche
ADHD Sigla di Attention Deficit and Hyperactivity Disorder, con la quale si indica una sindrome psichiatrica caratterizzata da difficoltà di concentrazione e incapacità di focalizzare l’attenzione, impulsività, iperattività e irrequietezza motoria. I sintomi, che si manifestano in contesti e ambienti di vita ... sintomo Nel linguaggio medico, fenomeno con cui si manifesta lo stato di malattia. I sintomo si distinguono in obiettivi, se possono essere percepiti da un osservatore esterno, e in soggettivi, se possono essere avvertiti solo dal paziente. Sono detti patognomonici quando sono caratteristici ed esclusivi di ... fanciullezza Periodo dell’età evolutiva della vita umana, compreso generalmente fra il 6° e l’11° anno. Tale periodo è caratterizzato, sul piano dell’evoluzione psicologica, dall’affermarsi dell’intelligenza concreta di tipo operatorio (J. Piaget), e dal completamento, favorito dalla vita scolastica, del processo ... comportamento In generale, modo di comportarsi di un individuo, soprattutto in determinate situazioni, nei rapporti con l’ambiente e con le persone con cui è a contatto. psicologia Il complesso coerente di atteggiamenti assunti in reazione a determinati stimoli, o l’attività di un soggetto nelle sue manifestazioni. ...
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Vocabolario
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