defined-contribution
Metodologia di calcolo del trattamento pensionistico in cui l’entità della prestazione dipende esclusivamente dai contributi versati e dal rendimento ottenuto dal loro investimento. Nell’impostazione anglosassone la locuzione d.-c. va intesa in senso molto restrittivo. Essa prevede la gestione e l’investimento (con contabilità rigorosamente individuale) da parte di un fondo pensione dei contributi accantonati, secondo aliquote proporzionali alla retribuzione (per lavoratori dipendenti), o al reddito (per autonomi o liberi professionisti). Le aliquote sono nella maggior parte dei casi (previdenza obbligatoria) fissate in modo vincolante per tutti gli aderenti, ma vi sono anche situazioni (previdenza complementare) con gradi di libertà nelle scelte dei singoli. Il montante contributivo di ogni partecipante al fondo è la capitalizzazione di tutti i suoi contributi al tasso di rendimento effettivamente realizzato dal loro investimento. Al termine della vita lavorativa, tale montante è trasformato, totalmente o parzialmente, in rendita pensionistica (vitalizia o con clausole di reversibilità a favore del coniuge o di figli minori) nel rispetto dei principi di equità attuariale (➔ equità). L’importo annuo della rendita pensionistica è determinato moltiplicando la parte del montante contributivo da convertire per un coefficiente di conversione, dipendente dall’età di pensionamento, in modo da eguagliare valore attuale medio della rendita e importo del montante convertito; in caso di conversione parziale, la parte non convertita viene incassata immediatamente. Per riassumere, d.-c. significa: adesione a un fondo pensione, versamento di contributi reali allo stesso con creazione di una posizione (contabilità previdenziale) rigorosamente individuale, investimento a cura del fondo (in una opportuna cornice di regole) dei contributi e accreditamento nel conto individuale dei rendimenti effettivamente prodotti dall’investimento e, all’epoca del pensionamento, conversione (parziale o totale) del montante contributivo (saldo del conto individuale) in rendita pensionistica secondo principi di equità attuariale. Nell’approccio anglosassone, ogni altra metodologia che non rispetti pienamente questo schema rientra, per esclusione, nella categoria d.-benefit (➔), la quale accomuna, quindi, una molteplicità di impostazioni concettualmente anche molto differenti.
In Italia, come in molti altri Paesi, si preferisce invece la distinzione fra regime contributivo (a contribuzione definita) e retributivo o reddituale (a prestazione definita); in armonia con la terminologia utilizzata, nel primo le prestazioni sono funzione dei contributi (reali o figurativi) versati e del rendimento da essi prodotto o a essi convenzionalmente attribuito; nel secondo sono calcolate sulla base della retribuzione percepita (per i dipendenti) o del reddito ottenuto e dichiarato (per autonomi e professionisti) nel corso della parte terminale, più o meno ampia, della vita lavorativa. Confrontando l’approccio italiano e quello anglosassone, lo schema d.-c. si configura come un regime contributivo, mentre le varie versioni del regime retributivo si inquadrano come schemi d.-benefit. Possono esservi però anche schemi d.-benefit che, a dispetto del nome, rientrano nel regime contributivo; ciò accade, per es., quando il rendimento riconosciuto sui contributi non sia quello effettivamente realizzato, ma calcolato secondo qualche regola virtuale (commisurato al saggio di inflazione o al saggio di crescita del prodotto interno lordo). Le modalità di calcolo della prestazione pensionistica non vanno confuse con lo schema adottato per il loro finanziamento; sotto questo profilo, si distinguono due sistemi puri: ripartizione e capitalizzazione (➔ ripartizione, sistema pensionistico a; capitalizzazione, sistema pensionistico a). Nel primo le risorse per il pagamento delle pensioni provengono direttamente dai contributi dei lavoratori attivi e nulla viene accantonato per fare fronte a esigenze future; nel secondo i contributi degli attivi vengono accantonati e investiti e la loro capitalizzazione genera le risorse necessarie al funzionamento del sistema. Per i dettagli sulla situazione italiana, ➔ defined-benefit.