DEFLAZIONE (dal lat. flatus, il soffiare [del vento, ecc.]; fr. déflation; sp. deflación; ted. Deflation; ingl. deflation)
È l'azione del vento che rimuove e asporta i detriti di quella coltre superficiale di alterazione formatasi a spese delle rocce in seguito alle varie azioni di disfacimento meteorico; la roccia viene in tal modo spesso rimessa a nudo e di nuovo sottoposta agli attacchi di quelle azioni. La deflazione può avvenire in tutti i climi; ma è intensa e di vera importanza morfologica soltanto dove il terreno è nudo da vegetazione e non umido, condizioni che si verificano nelle regioni a clima arido. È nel vero deserto che la deflazione raggiunge la massima intensità e diviene generalmente il principale agente morfologico, poiché l'azione delle acque correnti vi ha importanza assai ridotta per la rarità delle piogge (v. deserto). In seguito alla deflazione vengono rimosse e distrutte prima quelle rocce che più facilmente tendono, presso la superficie, a ridursi in detrito sottile: sorgono così ineguaglianze del terreno anche in un territorio pianeggiante, purché vi siano differenze litologiche. Si ammette che per deflazione, nelle regioni desertiche, prendano origine anche forme incavate assai ampie. Quest'azione del vento è attiva, naturalmente, anche in quelle aree di terre emerse che sono a un livello più basso di quello marino.