defunto
È presente in due occorrenze: Pd XVII 21 discendendo nel mondo defunto, e XXVI 9 sia / la vista in te smarrita e non defunta (aggettivo verbale). Nel primo caso, attribuito alla parola mondo, definisce l'Inferno; a questo proposito dice il Buti: " lo quale chiama mondo defunto perché quello è luogo dei dannati che sono defunti e privati della grazia di Dio " (cfr. If VIII 85 lo regno de la morta gente). Nel secondo caso, attribuito a vista, vuoi significare che D. non ha perduto del tutto la facoltà visiva; è quindi un latinismo con carattere di vocabolo pregnante, come nota il Tommaseo: " vista defunta: cessata dalle sue funzioni " (cfr. Pd X 18 potenza... morta). Da questi due passi appare chiaro come il vocabolo sia sinonimo di " morto ", sia nel senso spirituale che ritroviamo ancora nella terminologia della Chiesa (morto perché in stato di peccato, fuori della grazia), che nel senso traslato di " interrotto per sempre ", " non più recuperabile ".