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deglutizione

di Guido Maria Filippi - Dizionario di Medicina (2010)
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deglutizione

Guido Maria Filippi

L’insieme dei processi che consentono di trasferire il bolo alimentare dalla bocca allo stomaco. La d. è un processo complesso che implica l’attivazione di circa 28 gruppi muscolari in 10÷11 secondi, in una rigida sequenza temporale. Eventuali errori in tale sequenza comportano rischi anche mortali per l’individuo. Per tale ragione, larga parte della d. è sottratta al controllo volontario e, una volta innescato, il meccanismo è inarrestabile. Per tale ragione si dice che la d. è un fenomeno del tipo ‘tutto o nulla’: se c’è è completa, altrimenti, non avviene affatto.

Le due fasi della deglutizione

La d. si distingue in due fasi: fase volontaria e fase involontaria (quest’ultima suddivisa in faringea ed esofagea). La prima si realizza quando, mediante la lingua e le mucose intraorali, valutiamo che un frammento di cibo è stato adeguatamente masticato, macinato e impastato con la saliva, ed è quindi pronto ad essere deglutito. La lingua (vero organo di raffinata manipolazione) separa tale frammento dal resto, lo dispone sul suo dorso, mentre spinge la sua punta contro il palato. Si crea quindi uno scivolo dall’estremità anteriore della lingua verso la radice di questa. Contemporaneamente chiudiamo le labbra e serriamo i denti, impedendo la fuoriuscita del cibo dalla bocca. Il piano inclinato e la chiusura anteriore della bocca fanno sì che il bolo si diriga verso l’unica strada rimasta, il faringe. Quando il cibo giunge sulla radice della lingua, tocca, stimolandola, una piccola area, posta sulla parte posteriore linguale ricca di sensori nervosi. La stimolazione di questi innesca la fase involontaria della deglutizione. Da questo momento in poi la d. è un processo indipendente dalla volontà. Il cibo ha tre strade davanti a sé: rigurgitare dal naso, scendere nel laringe, procedere verso l’esofago. Naturalmente solo la terza è la via corretta. Il rigurgito dal naso è impedito dalla contrazione del muscolo del velo del palato, una sorta di tendina che chiude la comunicazione bocca-naso. Contemporaneamente, una rete muscolare sposta in avanti e in alto il laringe. Tale movimento è ben evidente se ci mettiamo davanti a uno specchio e osserviamo il movimento della porzione media e anteriore della nostra gola nell’atto di deglutire. La cartilagine tiroidea (correntemente detta pomo d’Adamo nei maschi), si muove vistosamente in avanti e in alto. Questo movimento sposta l’imbocco del laringe dalla via seguita dal bolo nel corso della deglutizione. Allo stesso tempo, lo spostamento in avanti del laringe trascina anche l’esofago. In conseguenza di ciò, il bolo sotto di sé non trova più il laringe, ma l’esofago. Inoltre, in questa fase si abbassa l’epiglottide che, come un piccolo coperchio, chiude il laringe e costituisce uno scivolo verso l’esofago, fornendo un meccanismo supplementare per guidare il bolo. Lo spostamento del laringe e l’adeguata coordinazione di tale movimento rispetto al resto del processo garantiscono che il cibo non si diriga verso le vie respiratorie. Tale evento, infatti, potrebbe produrre soffocamento o fenomeni infettivi molto gravi. Il controllo sensitivo e motorio della d. richiede l’utilizzo di alcune paia di nervi cranici (fra cui IX, X, XI e XII). Entrato nell’esofago il bolo è portato nello stomaco grazie a una serie di contrazioni e rilasciamenti esofagei (peristalsi) a monte e a valle, rispettivamente, del cibo.

deglutizione

Vedi anche
epiglottide Cartilagine impari e mediana situata davanti all’orifizio superiore della laringe, su cui si abbassa come un opercolo, quando la laringe, nell’atto della deglutizione, si alza. L’e. ha la forma di una foglia impiantata per il suo picciolo ( legamento tireo-epiglottico) nell’angolo rientrante della cartilagine ... bolo In fisiologia, il cibo che, essendo stato triturato dai movimenti masticatori e intriso di saliva, è pronto per la deglutizione ( b. alimentare). Per analogia, b. masticatorio, boccone di sostanza varia (tabacco, gomma ecc.), che si mastica senza deglutire. B. isterico Disturbo consistente nella sensazione ... laringe Nei Vertebrati a respirazione aerea è il tratto anteriore della trachea, organo della fonazione. Comunica con la faringe per mezzo di un orifizio, la glottide. Anatomia comparata La l. compare negli Anfibi; in certi Urodeli più primitivi si trovano già nella l. un paio di cartilagini differenziate, ... esofago Condotto muscolo-membranoso, lungo circa 25 cm, interposto tra la faringe e lo stomaco. Si trova situato quasi interamente nel torace, davanti alla colonna vertebrale. Presenta nel suo decorso tre restringimenti fisiologici, situati a livello della cricoide, della biforcazione tracheale e del diaframma. Topograficamente, ...
Tag
  • CARTILAGINE TIROIDEA
  • NERVI CRANICI
  • EPIGLOTTIDE
  • ESOFAGO
  • LARINGE
Altri risultati per deglutizione
  • deglutizione
    Enciclopedia on line
    L’atto fisiologico per cui il bolo alimentare o il sorso liquido viene sospinto dalle fauci nella faringe e poi nell’esofago, fino allo stomaco. Esso consta di tre fasi: la prima di natura volontaria (sollevamento del dorso della lingua contro la volta del palato), le altre due di natura riflessa e ...
Vocabolario
deglutizióne
deglutizione deglutizióne s. f. [dal lat. tardo deglutitio -onis (v. deglutire), sull’esempio del fr. déglutition]. – L’atto fisiologico per cui il bolo alimentare o il sorso di liquido viene sospinto dalla bocca nella faringe e poi nell’esofago,...
disfagìa
disfagia disfagìa s. f. [comp. di dis-2 e -fagia]. – Nel linguaggio medico, deglutizione dolorosa o difficile, dovuta a fattori psicogeni, funzionali o organici.
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