deh
Interiezione, che esprime uno stato di commozione per cui si cerca nell'interlocutore consenso o rimedio. Introduce ora un'esortazione (Rime LVIII 1 Deh, Violetta, che in ombra d'Amore / negli occhi miei sì subito apparisti, / aggi pietà del cor, e 11; LX 1, LXX 5, LXXI 4, Rime dubbie IV 1 e 4, Vn XXIII 20 23, If XXI 128, Pg XXIII 112); ora un'interrogazione: Pg V 51 deh, perché vai? deh, perché non t'arresti?; Pd VIII 44 (ma la lezione Deh, chi siete? è controversa; nella Crusca si leggeva Dì, chi siete, e nel Tommaseo Di' chi se' tu: per tutto il problema cfr. Petrocchi, ad l.); Vn XL 9 1; in If XIX 90 Deh, or mi dì: quanto tesoro volle...?, esortazione e interrogazione hanno solo valore retorico e introducono all'invettiva contro l'avarizia dei simoniaci. Talvolta concorre a dar calore a una richiesta: Pg XXIII 49 Deh, non contendere a l'asciutta scabbia / ... ma dimmi il ver di te; Pd IX 19; e tende ad accompagnarsi al ‛ se ' ottativo (If X 94 " Deh, se riposi mai vostra semenza ", / prega'io lui, " solvetemi quel nodo... "; Pg V 85, XI 37), .o a un'equivalente espressione cattivante: Pg V 130, XXVIII 43.