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DEIFOBO

di S. Meschini - Enciclopedia dell' Arte Antica (1960)
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DEIFOBO (Δηίϕοβος)

S. Meschini

Uno degli eroi troiani, figlio di Priamo ed Ecuba (Il., xii, 94 ss.; Apoll., iii, 5, 17, 7; Hig., Fab., 89).

Si distingue combattendo valorosamente contro gli Achei nella battaglia presso le navi, in cui uccide Hypsenor ed Askalaphos figlio di Ares, fino a che non è ferito da Merione (Il., xii, 95 ss.; xiii, 156 ss.). Durante il combattimento fra Ettore ed Achille (Il., xxii, 226 ss.) Atena per soccorrere Ettore prende l'aspetto di Deifobo. Nella fatale notte di Ilio segue di nascosto Elena fino al cavallo di leguo (Od., iv, 276 ss.) ed infine viene ucciso da Ulisse e Menelao (Od., viii, 517 ss.). Enea (Aen., vi, 494 ss.) incontra D. negli Inferi orrendamente mutilato, ed egli racconta come, divenuto marito di Elena dopo la morte di Paride, sia stato da questa tradito durante la notte fatale di Ilio. Enea gli innalza un tumulo sul lido Reteo. Proclo attesta che nella Piccola Iliade si narrava come D. divenisse marito di Elena ed anche uno scolio di Euripide lo conferma (Schol. Eur., Andr., v, 229). Nelle Troadi invece (Eur., Tr., 959 ss.) D. rapisce Elena con la violenza contro la volontà dei Troiani. Igino (Fab., 91) come Ovidio (Her., xv, 356) narra un episodio, in cui compare D., antecedente alla guerra troiana; come, cioè, durante il riconoscimento di Paride, sceso per la prima volta a Troia dall'Ida, dove era stato relegato fin dalla nascita, Paride minacciato con la spada da D. si rifugi presso l'altare di Zeus Herkèios. Questa scena è molte volte rappresentata su urne cinerarie etrusche: sono rappresentati Priamo e Paride, talvolta Venere, e due guerrieri; nel personaggio di più nobile aspetto dei due, prima l'Overbeck e poi il Brunn hanno riconosciuto Deifobo. In un gruppo bronzeo dello scultore Lykios, ad Olimpia (Paus., v, 22, 2), era rappresentato Achille che combatteva contro Memnone, D. contro Aiace. In un dipinto di Aristophon (Plin., Nat. hist., xxxv, 138) D. era rappresentato insieme ad Elena, Odisseo, Priamo e con le personificazioni di Dolus e Credulitas. D. è rappresentato come figura secondaria nella battaglia presso il cadavere di Troilo su un'anfora di Monaco (C. I. G., 7675). Assiste, montato su un cavallo, alla partenza di Ettore che saluta Ecuba e Priamo (C. I. G., 7379) in un cratere da Cerveteri già nella Collezione Campana descritto dal Gerhard il quale legge Δηίϕορος.

Il Robert riconosce nelle rappresentazioni di Ilioupersis della coppa di Brygos, della hydrìa Vivenzio, in un'anfora di Berlino, e in un frammento di Euphronios, il cadavere di D. ucciso da Menelao.

Bibl.: V. v. Sybel, in Roscher, I, col. 981 s. v.; Wagner, in Pauly-Wissowa, IV, col. 2404 ss.; J. Overbeck, Gal. Her. Bildw., Braunschweig 1853, p. 258 ss.; E. Gerhard, Arch. Vasenb., in Arch. Zeit., 1846, p. 302 ss.; E. Brunn, I rilievi delle urne etrusche, Roma 1870, I, p. 6 ss.; C. Robert, Bild und Lied, in Philolog. Untersuch., V, 1881, p. 61 ss.; id., Vasenfragment des Euphronios, in Arch. Zeit., XL, 1882, p. 44 ss.; S. Reinach, Rép. Vases, II, p. 113.

Vocabolario
priamìde
priamide priamìde (meno com., alla lat., prïàmide) agg. e s. m. [dal gr. Πριαμίδης, lat. Priamĭdes], letter. – Patronimico con cui sono indicati i figli o i discendenti di Priamo, re di Troia (tra i quali i più noti sono Ettore, Paride,...
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