deiforme
" Che ha forma da Dio ", e gli è simile. L'unica presenza è in Pd II 20 La ... sete / del deïforme regno cen portava / veloci. Nell'eco della testé conclusa lezione di Beatrice, l'attributo si collega, con una congruenza rigorosa, al corollario relativo all'ordine universale - e questo è forma / che l'universo a Dio fa simigliante (I 105) -: rispetto a simigliante, propone un grado superiore di divinità, quale si addice alla natura del Paradiso (cfr. Pd XXX 40-42), secondo la fonte tomistica - " Sed inter omnes creaturas, excellentiores sunt quae dicuntur dii participative. Multo ergo minus aliae creaturae possunt dici Deo similes " (Sum. theol. I 4 3 1) - da cui proviene anche il termine: " Et secundum hoc lumen efficiuntur deiformes, idest Deo similes " (I 12 5c).