déjà-vu
Fenomeno psichico consistente nella sensazione di aver già visto una data cosa (dal franc. «già visto»), mai vista prima (per es., una piazza in una città mai visitata precedentemente). Caratteristico di questo fenomeno, che viene detto anche paramnesia reduplicante o illusione di ricordo (E. Kraepelin), è il sentimento dell’‛esser noto’ (la Bekanntheit degli autori tedeschi). Insieme con il déjà-vécu (l’errata sensazione di aver ‘già vissuto’ una determinata situazione), è la più nota delle esperienze di falso riconoscimento. Il d.-v., come pure il suo opposto (il jamais-vu), si riscontra nel sogno, negli stati tossici, nella stanchezza psichica, come sintomo della psicastenia, in stati emotivi eccezionali, all’inizio di psicosi e, caratteristicamente, nell’aura epilettica o all’inizio di una crisi crepuscolare della coscienza. Utilizzato in passato come argomento a sostegno della reincarnazione, il fenomeno è stato spiegato come un funzionamento non equilibrato dei due emisferi oppure, sulla base della teoria freudiana, come conseguenza di associazioni di complessi inconsci.