DEL BORGO, Cecco (o Francesco), detto del Cozzo
Nacque verso il 1350. Fin da giovane si distinse nel Regno di Napoli nell'esercizio delle armi. Durante il regno di Carlo III di Angiò Durazzo ebbe il comando di milizie nella guerra contro il rivale di questo, Luigi I d'Angiò. Secondo l'identificazione, che pare convincente, proposta dall'Aldimari si tratterebbe dello stesso personaggio che, col nome di Cicco del Cozzo, compare in Puglia come condottiero durazzesco nelle azioni militari contro le forze filoangioine, al seguito del re Carlo. Come caporale, nel 1388 era al comando di cento lance.
Nell'estate del 1389 fu inviato in Sicilia dalla reggente di Napoli Margherita di Durazzo, insieme con il conte di Alife e con Luigi di Capua, con il compito di scortare e accompagnare nel viaggio navale da Palermo a Gaeta, dove arrivarono dopo i primi di ottobre, la giovane Costanza, figlia del vicario di Sicilia Manfredi Chiaramonte, che con ricchi doni nuziali era destinata ad andare sposa al re Ladislao.
Nel 1390 il D. fu nominato viceré dallo stesso re Ladislao, dopo che questi fu incoronato a Gaeta, e due anni più tardi era alla testa di una forza considerevole, costituita da 2.700 cavalli. Nel dicembre 1392, come componente del Consiglio del Regno, prese parte in Gaeta alla decisione di intraprendere una campagna militare contro il baronaggio aderente a Luigi II d'Angiò. Partecipò quindi, con gli altri maggiori capitani, alle operazioni di guerra che, col nuovo anno, presero le mosse da Capua.
Continuò anche negli anni successivi a far parte del Consiglio di Ladislao. Con il nuovo titolo di conte di Monte Oderisio compare a Salerno accanto al sovrano napoletano in un documento di infeudazione del 20 ag. 1398. Ottenne pure il titolo di marchese di Pescara e l'ufficio di giustiziere di Abruzzo Ultra. Da quest'ultima carica venne rimosso il 6 luglio 1402. Il 18 apr. 1404 acquistò per 6.000 ducati da Giacomo d'Aquino la baronia di Trentola.
Sposò Antonella di Miro di Gragnano, dalla quale ebbe una sola figlia, Giovannella, che più tardi andò sposa a Francesco d'Aquino, figlio del già ricordato Giacomo, conte di Loreto e di Satriano e gran camerlengo del Regno di Napoli.
Il D. morì nel 1409.
La sua vedova si risposò con Perdicasso Barile, al quale vendette la contea di Monte Oderisio. Ne nacque tra gli eredi una lunghissima controversia giudiziaria per il suo possesso, che si risolse solo nel 1452.
Fonti e Bibl.: Cronicon Siculum incerti authoris ab anno 340 ad annum 1396 in forma diarii ex ined. Codice Ottoboniano Vaticano, a cura di G. De Blasiis, Neapoli 1887, pp. 78, 86; I Diurnali del duca di Monteleone, a cura di M. Manfredi, in Rerum Italic. Script., 2 ediz., XXI, 5, pp. 27, 37, 42; S. Ammirato, Delle famiglie nobili napol., I, 2, Firenze 1580, p. 148; B. Aldimari, Mem. histor. di diverse famiglie nobili, così napoletane, come forastiere, Napoli 1691, p. 664; B. Candida Gonzaga, Memorie d. famiglie nobili d. prov. merid. d'Italia, V, Napoli 1865, p. 116; A. Valente, Margherita di Durazzo vicaria di Carlo III e tutrice di re Ladislao, Napoli 1919, pp. 41, 137, 160; G. De Crescenzo, Diz. stor. biogr. d. illustri... salernitani, V-VI, Salerno 1927, p. 39; A. Cutolo, Re Ladislao d'Angiò Durazzo, Napoli 1969, pp. 40, 100, 187, 235, 283.