DEL CHIERICO, Francesco d'Antonio
Miniatore. Operava a Firenze nella seconda metà del sec. XV. Sembra derivare dall'Angelico, di cui ha la vivezza nel disporre la scena e il colorito trasparente. Con lui la miniatura fiorentina assume talora un indirizzo diverso e più complesso rispetto all'età precedente; non si limita più soltanto alla vaga decorazione di una carta o di un campo di iniziale, bensì investe vasti spazî di pergamena, destinati a contenere grandi scene affollate di personaggi, qualche volta anche ispirate a fatti storici; si fa così più vicina alla grande arte pittorica, da cui in generale nel passato aveva saputo mantenersi distinta. Tale carattere appare specialmente nei minî che Francesco d'Antonio eseguì tra il 1463 e il 1471 nei grandiosi libri liturgici di Santa Maria del Fiore, oggi conservati nella biblioteca Mediceo-Laurenziana di Firenze. In altri codici, per lo più di carattere letterario, o in piccoli libriccini liturgici, il nostro artista si mantiene maggiormente ligio alla tradizione e ci dà opere decorative d'una finitezza squisita, che dovettero vivamente soddisfare il gusto del tempo, se fra i suoi mecenati troviamo gli Aragonesi di Napoli, il duca di Urbino, Francesco Sassetti, re Mattia Corvino, e soprattutto Piero de' Medici. Proprio nel giro dell'iniziale di un Plutarco fatto per Piero de' Medici (Bibl. Laurenziana: pluteo 65, cod. 26), Francesco d'Antonio per eccezione ha iscritto il suo nome.
Bibl.: P. D'Ancona, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912 (s.v. Cherico); id., La miniat. fiorent., Firenze 1914, I, p. 59 segg.