DEL COLLE, Raffaello, detto Raffaellino
Pittore. Nacque a Sansepolcro presumibilmente alla fine del sec. XV, vi morì nel 1566. Il Vasari, che ebbe a servirsene come aiuto, lo dice scolaro di Giulio Romano. Fra il 1523 e il 1525, insieme con Francesco Penni, collaborò con Giulio Romano alla decorazione della sala di Costantino in Vaticano, ma la sua opera non è distinguibile con sicurezza. Fu chiamato a Pesaro da Francesco Maria I della Rovere per lavorare alle pitture della villa Imperiale, e gli viene colà attribuita la decorazione della sala con la Calunnia d'Apelle. A partire dal 1530 circa dimorò a lungo nel suo paese nativo e quivi e per la vicina Città di Castello compì numerosi dipinti da chiesa, oggi nella Galleria di Città di Castello. A parte queste opere, l'attività del C. rimase sempre in posizione secondaria, legata a quella di maestri più reputati: così egli si trovò a collaborare col Vasari; così aiutò il Bronzino (1548) nei cartoni per gli arazzi della storia di Giuseppe nel Palazzo della Signoria a Firenze. Nelle sue tavole da altare, appare come imitatore delle forme di Raffaello, che riprodusse senza originalità; ma una relativa importanza gli deriva dall'aver diffuso in Toscana lo stile della scuola raffaellesca.
Bibl.: B. Patzak, Die Villa Imperiale in Pesaro, Lipsia 1908, p. 225 segg.; W. Bombe, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912 (con la bibl. prec.); H. Voss, Die Malerei der Spätrenaissance in Rom und Florenz, I, Berlino 1920, p. 98 seg.