DEL VALLE DE PAZ, Edgardo
Nacque ad Alessandria d'Egitto il 18 ott. 1861 da Giacomo e da Emilia Servi. Iniziato lo studio del pianoforte sotto la guida di P. Clemente, si trasferì poi a Napoli, dove per breve tempo fu allievo di G. Tofano. All'età di 12 anni entrò nel conservatorio di S. Pietro a Majella, dove studiò pianoforte con B. Cesi e composizione con P. Serrao. Durante gli anni di formazione musicale in conservatorio compose l'opera Barbarina, su libretto di E. Golisciani.
Dopo essersi diplomato, in giovane età, in pianoforte e composizione, incominciò subito una brillante carriera. Già nel 1880, quando si esibì a Napoli nel Circolo Cesi, le sue esecuzioni pianistiche furono lodate. La riconosciuta bravura e la fama conquistata lo portarono a continuare la sua attività di pianista anche in altre città d'Italia e all'estero. Le sue qualità più apprezzate furono sempre "grazia e vigore, espressione giusta, esecuzione facile nel difficilissimo, tocco sicuro senza smancerie di contorsioni, interpretazione convenevole di stili diversi..." (Gazzetta musicale di Milano, XXXIX[1884], pp. 96 s.).
Le sue notevoli capacità interpretative gli permisero di spaziare in un ampio repertorio, da Scarlatti a Brahms, da Galuppi a Mendelssohn, da Boccherini a Chopin e Thalberg, anche in formazioni cameristiche. Nel 1884, difatti, si esibì a Firenze con il suo maestro B. Cesi e nel 1886 compì un giro artistico con il violinista belga C. Thomson. Dopo tale data abbandonò il concertismo per dedicarsi alle attività di didatta, compositore, critico musicale e musicologo.
Ottenuta nel 1890 la nomina ad insegnante di pianoforte nel reale istituto musicale di Firenze, stabilì la sua sede definitiva in quella città, dove svolse un'intensa attività artistica e didattica.
Per la sua attività di compositore il D. ottenne un primo riconoscimento nel 1892, vincendo il primo premio di lire 1.000 nel concorso bandito dalla Società del quartetto di Milano con la Sonata in stile classico per pianoforte op. 92, pubblicata a Firenze nello stesso anno. Nel 1903 gli venne attribuita la prima menzione onorevole nel concorso Sonzogno con l'opera Oriana (idillio lirico in un atto su libretto di P. E. Pavolini ed E. Aruch), rappresentato per la prima volta al politeama Nazionale di Firenze il 30 genn. 1907.
Ciò che i contemporanei apprezzarono maggiormente nello stile compositivo del D. furono la chiarezza melodica ed armonica, l'originalità ottenuta senza stravaganze o ricerca di facili effetti, l'esser legato allo stile classico d'impronta tipicamente italiana. Inoltre il D. si mostrò assai aperto nei confronti delle esperienze dei giovani compositori, di cui propagò molti lavori attraverso la rivista da lui fondata a Firenze nel 1896, La Nuova Musica, tra le cui finalità vi era quella di "diffondere per mezzo della stampa la migliore musica - educare il gusto del pubblico e metterlo a parte di quanto v'ha di più scelto fra le composizioni de' nostri scrittori più provetti - ai giovani aprire una nuova via alla notorietà, pubblicando i loro primi lavori - dir sempre francamente e senza secondi fini la nostra opinione ..." (Prefazione al primo numero, p. 1). La rivista, che fra l'altro si valse della collaborazione di importanti musicisti come I. Pizzetti e G. Sgambati, fu un organo completo di informazone e cultura musicale. Su di essa, difatti, apparirono non solo recensioni di concertì e spettacoli musicali, ma anche scritti di teoria musicale, musicologia, estetica musicale, e biografie di grandi artisti. Sempre su di essa il D. pubblicò vari scritti sulla teoria degli abbellimenti, nonché recensioni su F. Busoni e S. Paderewski. La pubblicazione della rivista ebbe fine con la sua morte.
Anche l'attività didattica del D. fu affiancata da pubblicazioni di solfeggi, esercizi o studi per il pianoforte, revisioni di studi di Steibelt e di suites di Haendel.
Tra le composizioni del D. si ricordano, oltre a quelle già citate: per pianoforte: Arabesque, op. 7, Londra s.d.; Valses mignonnes, op. 17, Milano s.d.; Menuets drôlatiques, op. 33, ibid. s.d.; per canto e pianoforte: Due liriche antiche, op. 31, ibid. s.d.; Pierrot, op. 56 n. 2, Firenze 1902; Tre liriche antiche, ibid. 1904; lavori sinfonici: Ondina, suite per orchestra, Londra s.d.; Scènes de ballet, suite per orchestra, ibid. s.d.; Tambourin, op. 41 n. 2, in La nuova musica, I (1896), pp. 67 ss.; opere teatrali: La Maupin, dramma lirico in tre atti e quattro quadri di S. Monti, Firenze 1908.
Il D. morì a Firenze il 5 apr. 1920.
Apprezzata musicista fu anche la figlia Emilia Marcella, nata da Berta Adele Enriques a Firenze il 13 marzo 1891. Iniziato, da giovanissima, lo studio del pianoforte, fu allieva del padre nel r. istituto musicale "Luigi Cherubini", ove si diplomò anche in canto corale, e allieva per l'armonia di I. Pizzetti e A. Scontrino. Applauditissima concertista, ottenne lusinghieri successi in molte città italiane. Nel 1919, prima su ventisei concorrenti, vinse la cattedra di pianoforte principale nel conservatorio "Giuseppe Tartini" di Trieste. Mancano da questo momento notizie sulla sua attività; morì a Firenze il 13 luglio 1976.
Nessuna notizia biografica è pervenuta sulla sorella Gemma, che fu applaudita concertista di violino.
Il fratello Giulio, nato ad Alessandria d'Egitto nel 1863, si trasferì giovanissimo in Italia, ove non ancora ventenne si era guadagnato due medaglie al valor civile per aver salvato due persone in procinto di annegare. Spirito avventuroso e intraprendente, si dedicò con successo al giornalismo e, divenuto redattore del Popolo romano e della Nazione, fu corrispondente di guerra, dapprima in Egitto ove nel 1882 aveva seguito la spedizione inglese, poi inviato speciale in Africa nel 1896 per seguire le operazioni italiane del Tigrai. Partito il 29 febbraio con le truppe per il fronte di schieramento, morì eroicamente ad Adua il 1º marzo 1896. Nel 1899 gli fu conferita dal ministero della Guerra la medaglia d'argento al valor militare.
Fonti e Bibl.: Gazz. musicale di Milano, XXXV (1880), pp. 211, 346; ibid., XXXVI (1881), p. 122; ibid., XXXIX (1884), pp.96 s.; ibid., XL (1885), pp . 49 s.; ibid., XLI (1886), p. 35; ibid., XLV (1890), p. 91; ibid., XLVII (1892), p. 87; La nuova musica, I (1896), p. 1;A. De Angelis, Diz. dei musicisti, Roma 1982, pp. 175s., (anche per Marcella Emilia e Gemma); C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 430; Diz. Ricordi della musica e dei musicisti, Milano 1959, p. 384; Encicl. della musica Ricordi, p. 35; Encicl. della musica Rizzoli Ricordi, II, p. 268; Die Musik in Geschichte u. Gegenwart, XIII, coll. 1241 s. (s.v. Valle de Paz, Edgar Daniel Del); La musica, Diz., I, p. 509. Per Giulio v.:. Il Corriere della sera, 10 ag. 1935; Gazzetta del popolo, 4 nov. 1935; Il Quotidiano eritreo, 8 nov. 1935; Le Forze armate (Roma) 13 nov. 1935.