DELLA PORTA, Antonio, detto il Tamagnino
Scultore lombardo. Nel 1491, con l'Amadeo, col Briosco e con altri assunse l'impresa della facciata della certosa di Pavia "da terra infino al primo corridore", e con l'aiuto di moltissimi collaboratori (fra cui dal 1493 suo nipote Pace Gaggini) vi lavorò sino al 1498 eseguendovi otto statue di santi, e quattro busti di profeti nel basamento. Nel 1499-500 era a Brescia, dove scolpì i sei busti imperiali del lato occidentale della Loggia; e bassorilievi con gli eremiti Antonio e Paolo per s. Maria dei Miracoli. Nel 1501 aveva già bottega a Genova, con Pace Gaggini. Loro prima opera fu la decorazione della cappella Lomellini in S. Teodoro. Nel 1505-8 eseguì il portale per il palazzo Grillo-Cattaneo, celebrato esempio di virtuosità ornamentale. Altri magnifici portali in Genova si attribuiscono alla collaborazione dei due artisti. Insieme, essi continuarono a lavorare per la certosa di Pavia (tabernacolo, 1513), e per la Francia, eseguendo per la chiesa di Folleville un grande mausoleo per Raoul di Lannoy stato governatore di Genova per Luigi XII; e per il castello di Gaillon in Normandia, una grande e ricca fontana.
Il Tamagnino è conosciuto e lodato specialmente come ornatista; ma fu uno dei più vigorosi scultori del principio del Cinquecento nell'Alta Italia, com'è attestato dalle statue di Luciano Grimaldi (m. 1479) e di Antonio Doria (ordinata nel 1509) in palazzo S. Giorgio: e specialmente dal suo capolavoro, il busto di Accellino Salvago (1500), ora nel Kaiser-Friedrich-Museum di Berlino.
Bibl.: F. Alizeri, Not. dei prof. del dis. in Liguria dalle origini al sec. XVI, IV e V, Genova 1876-77; C. Justi, Marmorbüste d. genuesen Accellino-Salvago von A. d. P. Tamagnini, in Jahrb. d. preus. Kunsts., XIII (1892), pp. 90-92; W. Bode, ibid., XXIV (1903), p. 318; C. Magenta, La Certosa di Pavia, Milano 1897; C. v. Fabriczy, A. de P., il Tamagnino, in Repertorium f. Kunstwiss., XXI (1898), pp. 328-29; L. A. Cervetto, I Gaggini da Bissone, Milano 1903; F. Malaguzzi Valeri, G. A. Amadeo, Bergamo 1904; W. Suida, Genua, Lipsia 1907.