DELLA PORTA, Giovanni Francesco (Francesco)
Figlio di Bartolomeo, scultore alla certosa di Pavia fra il 1484 e il 1503, fratello di Giovanni Giacomo, anch'egli scultore (cfr. voce in questo Dizionario), nacque probabilmente a Pavia. Nulla si sa del tirocinio di questo pittore, documentato per la prima volta a Genova il 15 luglio 1513 (Alizeri, 1874, p. 215) quando ricevette l'incarico di dipingere una pala d'altare, per destinazione ignota, dal nobiluomo genovese Ambrogio de Camilla, ed è indicato "de Mediolano"; suo fratello Giovanni Giacomo è citato come intermediario. L'altra commissione genovese documentata (8 febbr. 1516; ibid., pp. 216 s.) è una pala d'altare per Andrea Cicero nella chiesa di S. Maria di Castello: dovevano essere rappresentati i ss. Giovanni Evangelista e Giovanni Battista e altre figure che si richiedeva fossero eseguite altrettanto bene quanto quelle dell'altare di S. Vincenzo per la stessa famiglia nella stessa chiesa.
La tela non esiste più, ma forse non fu mai dipinta dal momento che il D. nel frattempo aveva avuto dei problemi con i consoli dell'arte pittorica che, nel 1515, lo avevano accusato davanti al doge e agli Anziani della città, di essere "insufficiente" nell'arte del dipingere e di essere "tamquam inexpertus et minus idoneus ad artem ipsam que tamquam nature imitatrix non sine magno labore ingenio et tempons spacio acquiritur" (ibid., pp. 219 s.). Sebbene non siano menzionati né suoi lavori specifici né sue dimore, secondo le fonti avrebbe continuato a operare clandestinamente; infatti un altro documento dello stesso anno fa riferimento ad un "discipulo" di sedici anni assunto dal D. (ibid., p. 218). Non sono noti documenti sul D. tra il 1516 e il 1555, quando, il 22 maggio, un documento, in cui suo figlio Giuseppe succede in una commissione di sculture allo zio Giovanni Giacomo, indica il D. come già morto.
Nel documento già citato, del 1516, il D. risulta essere originario di Pavia: dal momento che egli scompare dai documenti genovesi posteriori al 1516, e che è invece documentato un Francesco Della Porta "di Pavia" operoso in Piemonte tra il 1523 e il 1530, è molto verosimile che si tratti di un'unica persona. Questo Francesco Della Porta il 17 febbr. 1523 fu incaricato di dipingere una ancona per la nuova cappella della Confraternita della S. Croce di Cuneo (Riberi, 1933). La tela doveva rappresentare la Vergine, s. Francesco e s. Bernardino;e il D. restituì, per amor di Dio, 300 degli 800 fiorini che aveva ricevuto come compenso. Sembra che Francesco fosse una persona eccentrica: l'ancona per la confraternita non fu terminata sino al 1529; in questi anni, nonostante altre commissioni a Cuneo (una Annunciazione nel 1525; Ss. Rocco e Sebastiano nel 1526-27; una Pieta sopra la porta dell'ospedale nel 1528) si assentò in continuazione girando per il Piemonte (Caraglio, 1526; Saluzzo, 1527; Margarita, 1528) e nel 1530 essendo egli a Ormea e poi a Mondovì, si dovette far ricorso ad un altro pittore per gli ultimi ritocchi all'ancona per S. Croce. Ci è rimasto uno soltanto dei suoi lavori, la Pietà sopra la porta dell'ospedale, anche se due altre opere gli sono attribuite dal Riberi (1933, p. 22, ill. p. 42). Non si conosce la data della sua morte.
Un Francesco Della Porta da non confondere col precedente, pittore e corniciaio, nacque e fu operoso a Chivasso (cfr. Schede Vesme, IV,Torino 1982, pp. 1246 s.). Del 1520 è il primo riferimento alla sua attività artistica: l'8 novembre il Consiglio comunale di Chivasso gli dà il permesso di cambiare una tela, ora nella sacrestia di S. Maria Maggiore a Chivasso, con un'altra, una "maestà" che il D. dipinse in onore della Vergine per adempiere a un voto. Il 20 dic. 1526, di nuovo davanti al Consiglio cittadino, il D. chiese di venire esentato dal consolato per l'anno successivo perché sarebbe stato troppo occupato a dipingere un'ancona destinata a Beatrice di Portogallo, duchessa di Savoia. R stata avanzata l'ipotesi (ibid., p. 1247)che un pittore, impiegato a così alti livelli, potesse essere stato anche il corniciaio del più grande pittore del tempo, Defendente Ferrari, che lavorava allora a Chivasso.
Fonti e Bibl.: per Giovanni Francesco cfr. F. Alizeri, Notizie dei professori del disegno in Liguria, III,Genova 1874, pp. 213-220, 514-517;V, ibid. 1877, p. 255; H-W.Kruft-A. Roth, The Della Porta workshop in Genoa,in Annali della Scuola normale superiore di Pisa, III (1973), p. 896;U.Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, XXVII, p. 281 (sub voce Porta, Giov. Francesco della). Per Francesco: A. Riberi, Un pittore bizzarro: Francesco Della Porta di Pavia,in Comunicazioni della Soc. per gli studi storici... di Cuneo, V (1933), pp. 15-23; P.Camilla, Arch. stor. dell'Ospedale civile di S. Croce in Cuneo, Cuneo 1970, pp. 81 s.,170, 228.