DELLE GRAZIE, Marie Eugenie
Poetessa austriaca, nata a Fehértemplom (ora Bela Crkva, nel Banato iugoslavo) il 14 agosto 1864. Discende da un'antica famiglia veneziana; e da un soggiorno in Italia nel 1886-87 trasse l'ispirazione per le Italienische Vignetten (1886), dove in un accordo di notazioni realistiche e di romantica suggestività la sua arte per la prima volta si esprime. Formatasi negli anni del trionfante naturalismo, ne subì per qualche tempo l'influsso (Robespierre, poema, 1895; Die moralische Walpurgisnacht, satira, 1896); ma la natura meditativa e l'attrazione verso il mondo del pensiero la spinsero presto per altre vie, verso il dramma simbolico (Schlagende Wetter, in parte ancora sotto l'influenza zoliana, 1900; Der Schatten, 1901; Zu Spät, ciclo di quattro drammi in un atto, 1903; Ver sacrum, 1906) o verso l'intimità dell'analisi psicologica (Liebe, novella, 1904). Anche la sua concezione della vita si venne trasfomando dal suo "irriducibile scetticismo" verso un atteggiamento religioso e cristiano; e da questo sono nate tutte le sue ultime opere (Heilige und Menschen, 1907; Vor dem Sturm, 1909; Die Nunder der Seele, 1912; Das Buch des Lebens, 1914; Das Buch der Liebe, 1916; Homo, 1918; Eines Lebens sterne, 1920; Der Liebe und der Ruhmes Kranze, 1922; Die weissen Schmetterlinge von Clairvaux, 1925; Unsichtbare Strasse, 1926, ecc.). Lo stile non è sempre libero dal tono retorico, che già viziava la sua opera giovanile (Gedichte, 1882; Hermann, poema, 1882; Saul, tragedia, 1883); ma l'intuito delle anime dei personaggi, l'agile inventività di situazioni e di avvenimenti e la tensione del pensiero verso un mondo di elevazione spirituale conducono la sua poesia, nei momenti migliori, a espressioni di reale potenza, che spiegano la larga eco che la sua opera ha avuto anche fuori della Germania, specialmente nei limitrofi paesi slavi.
Opere: Gesammelte Werke, voll. 9, Vienna, 1902 e segg.
Bibl.: B. Münz, M. E. delle Grazie als Dichterin, Lipsia 1903; F. Milleker, M. E. delle Grazie, Vršac 1922.