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DEMENZA

di Ernesto LUGARO - Eugenio TANZI - - Enciclopedia Italiana (1931)
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DEMENZA (lat. dementia da demens "uscito di mente"; fr. démence; sp. demencia; ted. Blodsinn; ingl. madness)

Ernesto LUGARO
Eugenio TANZI

Abusivamente è sinonimo di follia. In senso proprio, demenza è un impoverimento grave e irreparabile del patrimonio psichico, dovuto a lesioni anatomiche distruttive della corteccia cerebrale, per solito diffuse e più o meno rapidamente progressive. Le lesioni a focolaio della corteccia cerebrale non producono di solito demenze, ma piuttosto le varie forme di asimbolia (v.), distruggendo o falcidiando singole categorie di ricordi e d'immagini rappresentative. Vera demenza si può avere soltanto quando insieme con le immagini verbali sono travolte nella rovina gran parte delle rappresentazioni visive, uditive e motorie. Nelle lesioni diffuse e progressive della corteccia, sul principio, malgrado l'assottigliarsi delle nozioni acquisite, malgrado l'indebolirsi dell'attenzione e della memoria, si ha sempre una discreta integrità del patrimonio intellettuale, e le norme generali dell'azione si conservano a sufficienza; e se non vi sono pervertimenti affettivi, la condotta può mantenersi normale. Quando poi la dissoluzione intacca le impalcature più robuste e fondamentali, le norme della condotta si dissolvono e possono cancellarsi persino i più importanti connotati della personalità individuale.

Moderata è di solito la demenza alcoolica; si svolge lentamente la demenza senile, che può limitarsi alle prime fasi e d'altra parte arrivare fino a sopprimere il riconoscimento dei familiari; rapida e profonda è la demenza paralitica; a gravi stati di demenza possono condurre l'epilessia, la sclerosi a placche, la corea cronica ereditaria.

Di un tipo speciale è la cosiddetta demenza precoce, nella quale non si ha una progressiva distruzione di ricordi e d'immagini (ché anzi il patrimonio mnemonico è quasi integro); ma vi è un inceppamento del meccanismo associativo, come se per ostacoli momentanei il corso delle idee fosse impedito o deviato; sono turbati i rapporti fra il pensiero, gli affetti e l'azione; mentre d'altra parte sorgono per via extra-associativa, probabilmente per stimoli organici anormali, immagini mentali, frasi, allucinazioni, impulsi, e la condotta è profondamente sconvolta. In fasi avanzate, quando questi disturbi siano gravi e irremovibili, si può parlare di demenza dissociativa o schizofirenica; per lo più il processo, anche se cronico, è ondeggiante e può retrocedere: per questi casi sarebbe disadatto il termine demenza. Contrario al buon uso psichiatrico è il termine demenza per designare stati di torpore mentale o di disordine confusionale d'indole transitoria, guaribile, acuta o subacuta. Le espressioni "demenza acuta", "demenza guaribile" sono bandite dal linguageio della psichiatria moderna.

Vedi anche
morbo di Alzheimer Patologia degenerativa del sistema nervoso caratterizzata da un quadro di demenza presenile o senile, descritta per la prima volta nel 1909 dallo psichiatra tedesco Alois Alzheimer (Marktbreit 1864 - Breslavia 1915). Sintomatologia ed eziologia I sintomi principali sono rappresentati dalla perdita progressiva ... atrofia Riduzione di volume di tessuti e organi dovuta alla diminuzione di volume delle singole cellule e della sostanza intercellulare; è per lo più accompagnata anche da diminuzione numerica degli elementi cellulari. Nell’uomo si hanno a. fisiologiche (in rapporto alla senilità, all’involuzione di alcuni organi, ... mania In psicopatologia, stato psichico caratterizzato da euforia, allegria e ottimismo immotivati, da un’alterazione del corso dello psichismo nel senso di una accelerazione il cui grado estremo è rappresentato dalla disordinata ‘fuga delle idee’. L’attenzione è labilissima, le associazioni facili e superficiali; ... schizofrenia Termine, coniato da E. Bleuler, che fa riferimento alla caratteristica essenziale di un vasto gruppo di psicosi il cui fenomeno psicopatologico fondamentale è costituito da un processo di disgregazione (dissociazione) della personalità psichica; questo processo si traduce in gravi disturbi della strutturazione ...
Tag
  • CORTECCIA CEREBRALE
  • SCLEROSI A PLACCHE
  • PSICHIATRIA
  • EPILESSIA
  • DEMENZE
Altri risultati per DEMENZA
  • demenza
    Enciclopedia on line
    In psichiatria, grave processo di deterioramento delle facoltà intellettive; di solito coinvolge le capacità mnesiche, le facoltà propriamente creatrici dell’intelligenza e i processi di sintesi del pensiero. Per essere imperniata sui concetti di depauperamento e di deterioramento, la d. differisce ...
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    Dizionario di Medicina (2010)
    Carlo Caltagirone Il termine demenza definisce una compromissione stabile delle funzioni cerebrali superiori acquisite ed esclude tutti gli stati di insufficienza mentale transitoria o secondaria a sviluppo deficitario. Il concetto di demenza implica un’incapacità da parte dell’individuo affetto di ...
  • Demenza
    Universo del Corpo (1999)
    Luigi Amaducci Mario Falcini Il termine demenza, derivato del latino demens, "uscito di mente", che nel linguaggio comune indica spesso genericamente stati di infermità mentale o insensatezza, contrassegna in psichiatria un grave processo di deterioramento delle facoltà intellettive, che in quanto ...
Vocabolario
demènza
demenza demènza s. f. [dal lat. dementia, der. di demens -entis «demente»]. – Nel linguaggio medico, deterioramento grave e irreparabile delle facoltà intellettive. Più in partic., in psichiatria, il decadimento grave e irreversibile dell’attività...
indementiménto
indementimento indementiménto s. m. [der. di demente], non com. – Il divenire demente; progressivo passaggio a uno stato di demenza.
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