DEMETRIO Paleologo, despota del Peloponneso
Figlio dell'imperatore Manuele II Paleologo; s'ignora la data della sua nascita. Partecipò col fratello, l'imperatore Giovanni VIII, al concilio di Ferrara-Firenze, ma abbandonò Firenze in segno di protesta, poco avanti la firma dell'unione della Chiesa greca con la cattolica. D. aveva in appannaggio i dominî bizantini in Tracia, e risiedeva a Mesembria. L'imperatore Costantino, successo a Giovanni VIII (31 ottobre 1448), malgrado gl'intrighi di D., gli cedette i proprî dominî nel Peloponneso, ma fin da principio D. visse in discordia con suo fratello, il despota Tommaso, il quale possedeva gli altri dominî bizantini nella penisola. Dopo l'espugnazione di Costantinopoli i due despoti inviarono un'ambasciata al sultano e accettarono un tributo, ma nel 1458 il ritardo nel pagamento di questo tributo provocò una spedizione di Maometto nel Peloponneso, in seguito alla quale ai despoti fu tolto un terzo dei loro possessi. Poco dopo, essendosi Maometto allontanato dalla Grecia, Tommaso rifiutò di dar corso alle condizioni di pace e attaccò i possessi di D. Il sultano tornò una seconda volta nel Peloponneso durante la primavera del 1460 e conquistò definitivamente la penisola. D. si arrese senza resistenza. Il sultano lo ricevette con molti onori e oltre a una pensione gli diede una parte delle isole di Taso e di Samotracia, nonché la città di Enos ricca di saline. Ma in seguito D. cadde in disgrazia. Morì monaco nel 1470 in Adrianopoli.
Bibl.: S. Lampros, Παλαιολόγεια καῖ Πελοποννησιακα (Documenti per servire alla storia dei Paleologi e del Peloponneso), Atene 1923-1924; Miller, The Latins in the Levant, Cambridge 1908.