VERNARDAKIS, Demetrio (Δημήτριος Βερναρδάκης)
Filologo e drammaturgo neogreco, nato a Lesbo nel 1834. Studiò lettere ad Atene e in Germania; fu professore di storia nell'università di Atene e istitutore dei principi reali. Ritiratosi a vita privata a Mitilene, morì nel 1907.
Esordì con la satira scrivendo a 19 anni la Battaglia della vecchia e dei topi (Γραομυμαχία) e il Diavolo (‛Ο περίδρομος), ma ben presto passò alla poesia seria con i poemetti L'Errante (‛Ο Πλάνης) e Icasia (Εικασία), e al teatro, nel quale riportò notevoli successi con le tragedie Maria Doxapatrì, Cipselidi, Merope, Frosine, Fausta e Antiope, che oltre all'influenza del dramma antico e specialmente di Euripide, risentono l'influsso del teatro di Shakespeare e romantico. Delle molte sue opere storiche e filologiche (pubblicò e commentò Euripide) è da ricordare la Confutazione del pseudo-atticismo ("Ελεγχος τοῦ Ψευδαττικισμοῦ, 1884), nella quale l'autore pur adoprando nelle sue opere la lingua pura, nella questione della lingua prende posizione contro il Kontos.
Bibl.: Una ristampa delle sue tragedie si è arrestata al primo volume. La Merope tradotta da A. Angeloro, Napoli 1910.