demondanizzazione
s. f. La progressiva eliminazione dei caratteri mondani.
• [Joseph] Ratzinger è uomo che sa sorprendere, come ha fatto ieri nel suo discorso sulla «demondanizzazione» della Chiesa, come ha dimostrato con la sua azione contro gli abusi sessuali e i casi di pedofilia del clero cattolico; ma la sorpresa ieri è durata lo spazio di un mattino. (Ugo Certosa, Giornale, 26 settembre 2011, p. 8, Interni) • nella Germania dei dissidenti, in cui il presidente della Conferenza episcopale Robert Zoellitsch sembra essere sotto l’influenza di gruppi progressisti, nella Germania bacchettata dal Papa durante il suo ultimo viaggio a Berlino invocando una «demondanizzazione», un vescovo come [Gerhard] Mueller aiuta a rimettere in sesto gli equilibri. (Andrea Gagliarducci, Sicilia, 3 luglio 2012, p. 22, Noi Oggi).
- Derivato dal s. f. mondanizzazione con l’aggiunta del prefisso de-.