dengue
Malattia epidemica delle zone tropicali e subtropicali dovuta a un virus (flavivirus, della fam. Togaviridae), trasmesso da zanzare delle specie Aedes aegypti e Aedes albopictus. Può presentarsi sia in una forma benigna, caratterizzata da febbre, eruzione maculo-papulosa, cefalea, intensi dolori ossei (da cui il nome volgare di ‘febbre rompi-ossa’), che in forma maligna (nota come d. emorragica). Costituisce un problema sanitario mondiale di rilievo, essendo nel mondo circa 2,5 miliardi i soggetti esposti al rischio di infezione e circa 50 milioni per anno i casi accertati di infezione.
Complicanza potenzialmente fatale di d. che si manifesta con febbre elevata (fino a 41 °C) accompagnata da arrossamento del viso, e sintomi simil-influenzali. A queste prime manifestazioni segue una fase caratterizzata da rapido abbassamento della temperatura corporea, comparsa di fenomeni emorragici da lievi (ad es., petecchie) a severi (ad es., sanguinamenti gastrointestinali), e ipotensione sino anche allo stato di shock. Il tasso di mortalità della d. emorragica può raggiungere il 20% nei casi non trattati, mentre è inferiore al 2% quando si instauri una terapia adeguata. La prevenzione della malattia consiste nell’attuazione di tutte quelle misure volte ad eliminare o ridurre l’infestazione da zanzare. Non esiste una terapia specifica, né un vaccino. Il trattamento consiste nel supporto circolatorio, principalmente mediante somministrazione di fluidi.