DENTIFRICIO
. I dentifrici sono cosmetici detersivi usati per la pulizia e conservazione dei denti e per l'igiene della bocca.
Come per i medicamenti che dovevano alleviare il mal di denti (v. odontoiatria) anche in fatto di dentifrici, i Romani, derivando assai dai medici greci, conoscevano la più grande varietà di acque, polveri, paste, composte tutte a base dei più strani ingredienti, come ceneri di ossa, di denti e di unghie di animali, ceneri di erbe, ecc., polvere di alcune pietre come la pomice e perfino vetro pestato e lana sudicia bagnata di miele; Marcello (De Medicamentis, XIII, 3 e 11) ci conserva le ricette di complicati dentifrici usati da Ottavia, sorella di Augusto, e da Messalina.
Nel Medioevo e nel Rinascimento la pulizia dei denti era una delle pratiche d'igiene e di bellezza insieme che non si trascurava mai, né da donne, né da uomini, come ne fanno fede le raccomandazioni in proposito di tutti i galatei cavallereschi e le numerose ricette, generalmente a base di salvia, dei trattati medici (cfr. Boccaccio, Decameron, IV, 7). Strumenti per la cura dei denti si trovano citati spesso negl'inventarî di corredi personali. A detta di Fazio degli Uberti fu di moda per qualche tempo a Genova la bizzarria di usare dentifrici che annerivano la dentatura.
L'industria prepara attualmente numerosi tipi di dentifrici, e più precisamente: polveri dentifricie; paste, saponi, creme dentifricie; acque dentifricie (elisir dentifrici).
Polveri dentifricie. - Per la massima parte sono a base di carbonato di calcio precipitato (creta preparata) e carbonato di magnesio, addizionate di sostanze antisettiche e astringenti con l'aggiunta di olî essenziali di menta, di anice, di timo, di rosa, ecc., bianche o colorate in rosso mediante carminio, iodoeosina, ecc., o in blu con blu di metilene, blu vittoria e simili. Si preparano anche polveri contenenti circa il 30% di sapone e profumate con olio essenziale di limone, di lavanda, di rose, nonché polveri con ossido di stagno, che non deve mai eccedere il 20%. Attualmente sono molto richieste le cosiddette polveri dentifricie ossigenate, che contengono, oltre alle sostanze menzionate, perossido di magnesio e qualche volta perborato di sodio. Non sono buoni dentifrici le polveri contenenti pietra pomice, allume, cremortartaro e quelle a base di carbone di legno finemente polverizzato, poiché la silice in esse contenuta intacca, anche se in piccola quantità, lo smalto dei denti.
Paste, saponi e creme dentifricie. - Le paste dentifricie sono specialmente a base di carbonato di calcio e magnesio, talvolta con poco sapone, profumate con olî essenziali di menta, anice, timo, garofano, oppure con costituenti di questi (mentolo, timolo, anetolo, eugenolo), aggiunte di miele, glicerina, colorate come le polveri. È il tipo più usato e in Italia le fabbriche ne producono più di 1 milione di tubi all'anno.
I saponi dentifrici contengono all'incirca gli stessi prodotti usati per le paste, più circa il 30%, di sapone. Le creme dentifricie sono paste ridotte allo stato di crema per un'aggiunta di glicerina e acqua.
Acque dentifricie. - Consistono per lo più di soluzioni alcooliche, aromatizzate con olî essenziali, miste a sostanze antisettiche o astringenti e colorate con carminio, oricello, colori artificiali.