Depressione a lungo termine
Fenomeno di apprendimento neuronale consistente nella riduzione duratura della eccitabilità di una cellula nervosa, in conseguenza della stimolazione a bassa frequenza della cellula stessa mentre la sua membrana postsinaptica è ancora iperpolarizzata o debolmente depolarizzata. La depressione a lungo termine, in sintesi, consolida nei neuroni la memoria di input correlati a una bassa attivazione della cellula postsinaptica, oppure input caratterizzati da una bassa frequenza di stimolazione. L’esatto valore della frequenza di stimolazione che separa la zona del potenziamento da quella della depressione dipende dall’attività media pregressa; questa dipendenza viene definita metaplasticità. La depressione a lungo termine, analogamente al potenziamento a lungo termine, sembra attribuibile all’attivazione dei recettori NMDA (N-metil-D-aspartato) per il glutammato; il suo consolidamento è infatti bloccato dalla somministrazione di AP5, una sostanza che blocca i recettori NMDA. Anche i recettori AMPA per il glutammato sono implicati nella depressione a lungo termine, perché in essa sono necessarie la defosforilazione e la riduzione di numero di questi recettori.