depressione
Stadio finale discendente del ciclo economico (➔), immediatamente precedente la ripresa. Il ciclo economico consiste nell’alternarsi di una fase ascendente, che per convenzione si articola – in ordine cronologico – in ripresa ed espansione, e di una fase discendente, che consiste – sempre in ordine cronologico – di recessione (➔) e depressione. Alla fine della recessione, quindi, si manifesta un punto di svolta inferiore (avvallamento o trough) seguito dalla ripresa. Generalmente – ossia in condizioni ‘normali’ – le fasi di contrazione sono più brevi delle fasi di espansione ciclica.
A partire dalla Seconda guerra mondiale e fino all’inizio del nuovo millennio (1945-2001), negli Stati Uniti la fase di contrazione durava mediamente un anno, contro i 6 della fase ascendente. Fanno eccezione alcuni episodi storici, considerati eventi rari, di contrazione rilevante e persistente dell’attività produttiva.
L’episodio più noto è la grande depressione (➔) – il cui inizio si stabilisce convenzionalmente nel 1929 – e che è durata, nella fase acuta, fino al 1933. Essa ha segnato la storia macroeconomica statunitense – con vicende alterne ma in un contesto sostanzialmente recessivo – fino alla fine della Seconda guerra mondiale e ha coinvolto le grandi potenze europee come Gran Bretagna, Francia e Germania. Il secondo più rilevante episodio depressivo è la recessione iniziata ufficialmente alla fine del 2007 negli Stati Uniti e terminata, sempre ufficialmente, nel 2009. Si tratta anche in questo caso di una recessione di eccezionale intensità e durata (quasi il doppio della durata media di una recessione ‘standard’ nel dopoguerra), che si potrebbe a ragione caratterizzare come una d. (specialmente a partire dal settembre 2008) ma, per distinguerla dalla grande d., è identificata nella letteratura come grande recessione.