deradicalizzazione
(de-radicalizzazione), s. f. Progressiva sottrazione all’influenza di concezioni radicali.
• Anche la Commissione Europea, oltre a stimolare la collaborazione tra polizie, lo scambio di informazioni, di fronte alla radicalizzazione violenta consiglia di usare strumenti che intervengano preventivamente sulle persone e nelle comunità, incrementando coesione sociale e resilienza, fornendo programmi di deradicalizzazione nelle prigioni, di rafforzamento del pensiero critico nelle scuole insieme al lavoro di informazione e consapevolezza con le famiglie e gli opinion leader locali e religiosi. (Luca Guglielminetti, Voce del Popolo, 13 dicembre 2015, p. 20, Commenti e Lettere) • A Milano, il Comune con Anna Scavuzzo vorrebbe far ripartire il bando che è fermo al palo per alcune irregolarità amministrative e per gli effetti della legge anti moschee voluta dalla Regione. Norma che tuttavia il governatore Roberto Maroni vorrebbe inasprire ancora di più. E sempre ieri in Consiglio regionale è arrivato l’ok dell’Aula tranne il Movimento cinque stelle ‒ all’ordine del giorno della Lega Nord per la «deradicalizzazione islamica». (Davide Re, Avvenire, 28 luglio 2016, Cronaca di Milano, p. I) • [tit.] Bari / Inneggiava all’Isis, il tribunale dispone la de-radicalizzazione [testo] Dovrà disporre di un processo di «de-radicalizzazione» con idonea guida religiosa l’operaio di 35 anni, ora cittadino italiano, ma originario dell’Albania, residente a Noci (Bari), che inneggiava ai terroristi islamici sul web. (C. B., Giornale d’Italia, 10 febbraio 2017, p. 4, Attualità).
- Derivato dal s. f. radicalizzazione con l’aggiunta del prefisso de-.
- Già attestato nell’Unità del 21 ottobre 1973, p. 17, Echi e notizie (Alfonso M. Di Nola).