derazzializzazione
s. f. L’eliminazione delle concezioni e dei caratteri razziali.
• La nomination di [Barack] Obama 20 anni fa non sarebbe stata possibile. È possibile oggi perché le divisioni razziali, che da più di quarant’anni spingono verso destra la politica americana, hanno perso molto del loro mordente. E la derazzializzazione della politica Usa ha implicazioni che vanno molto più in là della possibilità che gli americani stiano per eleggere un presidente afroamericano. Senza le divisioni razziali, il messaggio della destra ‒ che da molto tempo domina la scena politica ‒ perde gran parte della sua efficacia. (Paul Krugman, Repubblica, 17 giugno 2008, p. 29, Cultura) • Il risultato è stato un quadro in chiaroscuro e pieno di contraddizioni. Da un lato, la derazzializzazione dei settori più avanzati e moderni dell’economia ha portato alla formazione di una borghesia e di un ampio ceto medio neri pienamente inseriti e fortemente interessati al mantenimento del nuovo status quo. (Rocco Ronza, Unità, 18 agosto 2012, p. 7, Mondo).
- Derivato dal s. f. razzializzazione con l’aggiunta del prefisso de-.